Inceneritore a Oliveto: rinvio Tar

È stato chiesto dal gestore dell’impianto che aveva presentato il ricorso

OLIVETO CITRA. Il Tar rinvia ad aprile l’udienza relativa al ricorso sull’inceneritore. È stato Vittorio Tortora, gestore dell’impianto sito nella zona industriale di Oliveto Citra, a chiedere ed ottenere, dalla sezione di Salerno del Tribunale amministrativo regionale, il rinvio dell’udienza relativa al ricorso da lui promosso contro Regione e Comune.

Un’azione inaspettata, quella di Tortora, concretizzatasi giovedì scorso e per la quale si ipotizza che il gestore del contestato impianto abbia riconsiderato quanto scritto a chiare lettere nel decreto regionale di revoca della “via”: «Il proponente Tortora srl ha la facoltà di presentare una nuova istanza di valutazione d’impatto integrata con la valutazione d’incidenza ambientale, secondo le modalità e le disposizioni di cui alla vigente normativa nazionale e regionale».

Tale possibilità prospettata a Tortora, è stata ribadita, peraltro, nella memoria difensiva presentata dall’avvocatura regionale, in cui si legge: «L’intento della Regione Campania, evidentemente non inteso dal ricorrente, è quello di consentire alla Tortora srl di presentare un nuovo studio d’impatto ambientale che tenga conto dei vincoli esistenti sull’area interessata alla questione».

Dunque, Tortora avrebbe chiesto il rinvio dell’udienza per eseguire quanto prospettatogli dalla Regione che pare ben disposta ad avallare la presenza dell’inceneritore nella Valle del Sele, una zona innegabilmente a vocazione turistico-termale. Appare evidente l’incoerenza della Regione che nella stessa memoria difensiva chiarisce che “l’area è vincolata contrariamente alle prospettazioni del ricorrente”; che Tortora abbia tratto in errore i funzionari, in particolare non specificando la natura dei luoghi (sito d’interesse comunitario) e poi non annulla, ma revoca la “via” per favorire il gestore dell’impianto.

Tortora dal canto suo nel ricorso accusava la Regione e il Comune di non aver fatto mai cenno nel rilasciare le autorizzazioni - “via”, “aia” e conseguente permesso a costruire - al fatto che quell’area di Oliveto Citra fosse catalogata come un sito d’interesse comunitario. Un evidente rimbalzare di responsabilità su una specifica situazione nella quale, contrariamente a quanto affermato in un manifesto fatto affiggere recentemente in città dall’amministrazione comunale, la “parola fine” è di là da venire.

Pina Gaudiosi

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