Incarico illegittimo, condannati

La Corte dei Conti chiede alla prima giunta Di Giorgio di risarcire 84mila euro

MONTECORVINO PUGLIANO. La Corte dei Conti condanna la prima giunta Di Giorgio al pagamento di un danno erariale per complessivi 84mila euro. Nel mirino dei giudici un incarico di consulenza che l’allora giunta formata da Di Giorgio, Pierpaolo Martone, Costabile Montone, Alfonso Vivone, Rosetta Sproviero, Carmine Palo aveva conferito al geometra Gaetano Fiore per il coordinamento dell’ufficio di Piano per il nuovo Puc. Secondo la Procura contabile, quell’incarico «presentava vari aspetti di illiceità, da individuare, in particolare, nella indeterminatezza della durata, nella mancata preventiva indicazione dell’ importo complessivo dell’incarico, nell’individuazione quale oggetto della consulenza di prestazioni ordinarie già rientranti nelle competenze degli uffici, nell’assenza di preventiva verifica per l'affidamento di una consulenza ad un professionista esterno all'Ente». Sempre stando alla Corte il pagamento delle somme al tecnico sarebbero illegittime e: «derivati da comportamenti improntati a grave negligenza e, in particolare, dei componenti della giunta comunale che hanno autorizzato il sindaco ad avvalersi della consulenza, senza la verifica della sussistenza di risorse interne ed hanno poi avallato le proroghe/rinnovi dell’incarico senza alcun presupposto legittimo e sulla mera scorta di pseudo obiettivi da conseguire».

Nel mirino anche l’operato del capo area tecnica Gerardo Cerra, reo secondo i togati di aver dato l’ok agli atti mentre Domenico Ippoliti e Monica Siani segretari comunali non avrebbero segnalato i profili di illegittimità dei documenti.

«L’incarico conferito al tecnico Fiore - hanno obiettato Di Giorgio, Martone e Cerra - aveva durata prestabilita e il compenso non fu predeterminato perché si è ritenuto che esso avrebbe anche potuto avere durata inferiore al triennio inizialmente preventivato; l’incarico non avrebbe potuto essere svolto da personale interno perché le attività avrebbero potuto subire forti condizionamenti». Analoghe argomentazione hanno presentato Daidone, Montone, Palo, Ippolito, Vivone e Sproviero. Malgrado ciò i giudici hanno comunque confermato la tesi risarcitoria. Prescritta invece la posizione dell’allora assessore Alessandro Daidone.

Roberto Di Giacomo