Incarico illegittimo, Comune condannato

Sarno, secondo la Corte dei Conti si poteva fare riferimento anche al personale del municipio

SARNO. La Corte dei Conti condanna l’amministrazione di Amilcare Mancusi per danno erariale. La sentenza è riferita al primo mandato del sindaco e chiude uno dei vari procedimenti aperti sulla gestione del Comune. L’importo non è notevole, ma significativa è la pronuncia. Il caso riguarda il conferimento dell’incarico a un legale per l’acquisizione di un parere legato alle attribuzioni e alle competenze del primo cittadino.

Si tratta di 6.600 euro pari alla parcella liquidata al professionista con la presa d’atto del parere nel 2007. Per la Corte, non vi sarebbe stata nessuna utilità per il Comune e, soprattutto, l’incombenza non era tale da non potervi far fronte con il personale dell’ente.

Il danno è stato imputato per il 60 % agli amministratori dell’epoca e per l’altro 40 % ai funzionari che, secondo la Corte, non avrebbero ben vigilato sull’adozione dell’atto definito “illegittimo”, ma propriamente forse inopportuno visto il tenore delle motivazioni. La Procura contabile, dopo la contestazione, aveva richiesto delle controdeduzioni a tutti gli interessati, ma, alla fine, non le ha ritenute esaustive e ha chiesto il giudizio che ha portato a tale esito. La sentenza di primo grado è appellabile ancora, ma probabilmente non verrà impugnata vista la somma non esosa.

Il parere era stato richiesto sulla necessità del sindaco di denunciare un reato qualora, nell’esercizio della sua funzione, ne fosse venuto a conoscenza. La vicenda nasceva da rilievi della minoranza e, in particolare del Pd, che aveva contestato a Mancusi e a qualche assessore il fatto che, durante una delle passeggiate utilizzate come metodo dall’architetto Boeri per redigere il preliminare di Piano urbanistico, il primo cittadino, pur avendoli visti, non aveva denunciato degli abusi edilizi presenti in una nota struttura ricettiva. Di lì nasceva l’idea di richiedere un parere legale ad un noto penalista.

Dopo la vicenda degli “stipendi d’oro” che ha visto condannare alla restituzione di circa 100 mila euro alcuni dipendenti ed ex dipendenti del Comune, una nuova pronuncia negativa si ripercuote sull’ente.

Altre vicende di contestazioni pregresse, anche in materia di consulenza, sono ancora in attesa dell’esito e questa della parcella del legale non costituisce sicuramente un precedente favorevole.

Gaetano Ferrentino

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