Incarico a un avvocato Pagheranno gli assessori

Sarno: arriva la decisione della Corte dei Conti sulla nomina “fuorilegge” Al centro della questione un parere sull’obbligo di una denuncia

SARNO. Il Comune avvia le procedure di recupero del danno erariale arrecato da alcuni amministratori e funzionari per una consulenza legale.

L’attività si configura come atto dovuto dopo la sentenza n. 1078 del 16 novembre 2012 della sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti. La responsabilità è stata dichiarata a carico dei membri della prima Giunta del sindaco Amilcare Mancusi in carica nel 2006 e, nello specifico, del vicesindaco Francesco Prevete, degli assessori Mario Diaodato, Pellegrino Dolgetta, Mario Mancuso, Carmine Milone, Sebastiano Odierna e Domenico Squillante. Inoltre, responsabilità sono state rilevate a carico del segretario comunale Raffaele Iervolino, del responsabile del servizio avvocatura dell’epoca Francesco Cotini e di un altro funzionario defunto, ma reggente del settore tributi e finanze nel 2006. In quell’anno, infatti, la Giunta conferì incarico ad un legale per un parere sull’obbligo di denuncia che incombe sul sindaco o su altre figure istituzionali quando si trovino in presenza di una notizia criminis. Per tale incarico, il Comune ha pagato, nel 2008, al professionista la somma di 6.630,00 euro, per altro superiore alla stessa somma messa a disposizione nella delibera di Giunta di conferimento, dopo una ulteriore delibera di presa d’atto del 2007. Il procedimento contabile era partito da una verifica amministrativo-contabile di ispettori del Ministero delle Finanze che misero in evidenza una carenza di vantaggi per il comune rispetto all’attività richiesta dal professionista, tanto più che il ricorso a figure di esperienza esterne alla macchina amministrativa era confinato dalla legge in casi estremi e di comprovata carenza di risorse interne.

Nel 2010, arrivò agli interessati un atto di contestazione formale rispetto al quale erano state presentate delle controdeduzioni ritenute ininfluenti dalla Corte che ha gradato le responsabilità tra i protagonisti. Il 40 % pari a circa tremila euro è stato posto a carico dei funzionari, la cui condotta è stata ritenuta affetta da colpa grave, mentre l’altro 60 % a carico dei politici.

Così, nello specifico, la sentenza determina anche le quote che dovranno essere riversate nelle casse del comune. I funzionari Raffaele Iervolino e Francesco Cotini dovranno restituire 884,03 euro a testa, mentre Francesco Prevete, Maria Diodato, Pellegrino Dolgetta , Mario Mancuso, Carmine Milone, Sebastiano Odierna e Domenico Squillante dovranno restituire 568,30 euro cadauno.

(r. c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA