L'EMERGENZA EPIDEMIA

In volo per Sputnik: ora si cercano aerei per viaggi sotto zero

Indagine di mercato “misteriosa” di Soresa per la logistica: «Trasporti internazionali e catena del freddo assicurata»

SALERNO - Si vola a Mosca, a prendere vaccini. La “Campania di Russia” ora infora l’aereo: perlomeno è quel che traspare leggendo tra le righe dell’ultimo, ermetico atto della partecipata regionale Soresa, maxi-centrale acquisti della Sanità campana. Un’indagine di mercato voluta dall’Unità di crisi: si va a caccia d’aerei cargo. E non di velivoli qualsiasi: «Il fornitore chiariscono da Napoli - dovrà garantire il trasporto di merci, nel rispetto della catena del freddo, a temperature controllate fino a meno 20 gradi». Clima “siberiano”, da Yakutsk, che è assai confortevole per le dosi di Sputnik, il vaccino “made in Russia” - che va conservato a -18 - che è oggetto d’un controverso contratto tra Soresa e Rdif Corporate Center Limited Liability Company , il Fondo russo per gli investimenti diretti, creatura del presidente Vladimir Putin.

Su mandato dell’Unità di crisi della Regione Campania, Mauro Ferrara, direttore generale facente funzioni d’una Soresa orfana dell’ormai ex amministratore Corrado Cuccurullo (che, si bisbiglia nei corridoi del Centro direzionale, all’atto del passaggio di mano avrebbe trincerato dietro un laconico “motivi personali” le sue rimostranze sulla gara campana per i vaccini, ndr ), ha indetto un’indagine di mercato, dal presunto valore di 210mila euro, chiamando i colossi della logistica aerea interessati alla misteriosa missione: un trasporto che, si legge nell’avviso dell’indagine di mercato, «dovrà avvenire da un aeroporto internazionale ad uno scalo sito sul territorio campano o d’una regione limitrofa». La centrale acquisti non scopre le sue carte, ché «partenza e arrivo saranno specificati nella richiesta d’offerta che sarà inviata agli operatori economici che avranno manifestato interesse ad ottenere l’affidamento del servizio».

Puntare per «andare a vedere», come attorno al tavolo verde d’una partita di poker. Top secret , alla stregua della clausola di riservatezza che il fondo sovrano russo ha imposto a Palazzo Santa Lucia, intimando il silenzio sul numero delle dosi, sul prezzo e sulle modalità di distribuzione del farmaco. L’accordo tra Napoli e Mosca, fortemente voluto dal presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, che s’è avvalso del supporto dell’ambasciatore in Russia, il partenopeo Pasquale Terracciano, è comunque subordinato al via libera - tutt’altro che imminente, stando alle stoccate che il premier Mario Draghi ha riservato al “governatore- sceriffo” - dell’Ema prima e dell’Aifa, poi per poter dare il la alla somministrazione degli Sputnik, che in Unione Europea non è ancora stato “benedetto” dal lasciapassare. In un mare di forse, la certezza è che si tratta d’un trasporto “anti-Covid”, e pure assai impellente. Appena giovedì scorso, con una nota, l’Unità di crisi «ha rappresentato - scrive Ferrara - alla centrale di committenza regionale la necessità di attivarsi al fine di verificare la possibilità d’acquisire sul mercato un servizio di trasporto aereo- merci».

Detto fatto: giovedì scorso è stata indetta l’indagine di mercato. Più celeri d’un treno che solca le rotaie della Transiberiana o d’un velivolo che sfreccia lungo la pista del “Domodedovo”. Chi ha tempo non aspetti tempo: i “signori dei cargo” dovranno farsi avanti entro la fine d’aprile. Per solcare poco meno di 5mila chilometri di cielo? «È un mistero, non si sa», avrebbe risposto l’immortale Domenico Modugno, uno degli artisti più amati dai sovietici, parafrasando la sua “Selene”, dedicata, manco a dirlo, ad un astronauta russo, Jurij Gagarin, il primo a “Volare”, citando ancora il cantautore. Letat’ , direbbero i “compagni” del Cremlino. E forse anche De Luca...