In un anno quattro lutti in tutta la provincia

Tumori ai polmoni e alle ossa hanno consumato in pochi mesi la vita di giovani della nostra terra

SALERNO . L’annus horribilis per i soldati salernitani vittime dell’uranio impoverito è stato il 2016. Anno in cui, uno dietro l’altro si sono verificati 4 decessi, tutti ritenuti, dall’Osservatorio militare, legati alle condizioni in cui i soldati erano posti in servizio, in particolare a causa di contaminazione per uranio impoverito.
A dare il via al tragico elenco è stato il 41 enne Giovanni Passeri, originario di Scafati, per un tumore ai polmoni. Passeri, che prestava servizio presso il reggimento Cavalleggeri Guide di Salerno, si è arreso al male incurabile ad inizio del 2016, stroncato da un carcinoma ai polmoni, , “esploso” presumibilmente come conseguenza dell’esposizione alle radiazioni cancerogene, in una delle sue tante missioni in giro per il mondo.
Il 13 gennaio del 2016, poi, è venuta a mancare Stefania Stellaccio, di 31 anni di Roccadaspide – la soldatessa che giocava con i bambini della guerra – deceduta per un tumore al cervello. Anche lei, ex caporal maggiore dell’Esercito e protagonista di numerose missioni all’estero, molto probabilmente era entrata in contatto con il killer invisibile. Svestita la divisa dell’Esercito lavorava come agente penitenziario a Bollate, in provincia di Milano. Di battaglie ne aveva fatte tante con la sua tenacia e voglia di vivere, ma non era riuscita a vincere quella più importante. Pure la 31enne, difatti, era stata sconfitta dal male che l’aveva colpita, contro il quale combatteva da circa un anno. Era tornata a casa per le vacanze natalizie per trascorrerle insieme ai genitori ad Aquara, dove viveva la famiglia da anni. Ma non era più ripartita.
E, ancora, Gennaro Di Domenico, Rino per gli amici, militare in carriera in servizio al IV Reggimento carri di Persano, tifosissimo della Salernitana, strappato alla vita, in soli 2 mesi, da un tumore alle ossa, che l’ha spento senza lasciargli scampo.
L’ultima vittima salernitana è stata Gennaro Giordano, 31 anni, originario di Mercato San Severino ma, da tempo, residente a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, di stanza alla caserma Perotti di Fossano, caporale maggiore scelto del I Reggimento artiglieria da Montagna. Anche in questo caso dalla diagnosi alla morte sono passati pochissimi mesi. (g.d.s.)
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