Buongiorno Salerno

In tribunale la disfida a colpi di insegna

Questa insegna non si deve mettere: un’imposizione e un sopruso al quale si ribellò la commerciante che, due anni dopo, ha avuto giustizia contro due “signorotti” di paese

Questa insegna non si deve mettere: un’imposizione e un sopruso al quale si ribellò la commerciante che, due anni dopo, ha avuto giustizia contro due “signorotti” di paese che a Sarno avrebbero voluto imporle di non affiggere una tabella pubblicitaria per il suo esercizio commerciale. «Tu non puoi mettere nessuna insegna perché il palazzo è nostro, non ti permettere più di prendere iniziative. Adesso vado a prendere l’accetta e ti taglio la testa».

Questa fu la minaccia che Antonio e Mauro Corrado fecero alla povera commerciante. Lei le autorizzazioni le aveva avute e aveva commissionato un’insegna pubblicitaria per il suo negozio situato nel centro della città, sotto un palazzo in cui i due fratelli hanno degli appartamenti. Ma i due proprietari volevano impedire che la donna potesse dare visibilità al proprio negozio. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni: l’imputazione per la quale i due fratelli sono stati condannati a 20 giorni di reclusione. Il giudice Giovanna Sciorio è stata implacabile. La guerra per l’insegna si è trasferita in un’aula di tribunale. L’avvocato Giovanni Annunziata difendeva la commerciante, Raffaele Franco i due imputati. Una battaglia a suon di testimoni, interrogati da giudice, pm e avvocati. E alla fine la disfatta. L’insegna si farà.