san mauro cilento 

In tre volevano violentarla Confermati 4 anni in Appello 

SAN MAURO CILENTO. Le offrirono un passaggio ad Acciaroli, proponendogli di andare a bere un drink. Lungo la strada svoltarono in una stradina di campagna contro la sua volontàe tentarono di...

SAN MAURO CILENTO. Le offrirono un passaggio ad Acciaroli, proponendogli di andare a bere un drink. Lungo la strada svoltarono in una stradina di campagna contro la sua volontàe tentarono di stuprarla dopo averla palpeggiata.
È stata confermata dalla corte di Appello di Salerno (presidente Massimo Palumbo) la condanna a quattro anni di reclusione per il 45enne Pierpaolo C., il 31enne Daniel G. e il 27enne Valerio M. Gli imputati rispondevano di tentata violenza di gruppo, accusa dalla quale si sono sdifesi sostenendo che la vittima si fosse inventata tutto. Quando la ragazza, oggi trentenne, denunciò i tre uomini e raccontò agli inquirenti l’episodio avvenuto nelle campagne di San Mauro non le credettero sulla parola.
Davanti a questo dubbio sulla sua onorabilità, la giovane decise di andar via trasferendosi in un altro comune. Ciò non gli ha impedito di perseguire la battaglia legale che, nei primi due gradi di giustizia, le ha dato ragione. Quella sera del 27 maggio 2010 i tre cilentani, suoi conoscenti, la fecero salire sul sedile posteriore di una Volkswagen Polo a tre sportelli. All’improvviso quel cambiò di direzione verso una zona isolata.
A raccontare quei momenti fu la stessa vittima che riferì, anche in dibattimento, di come gli imputati abusarono di lei Solo qualche giorno dopo trovò la forza di denunciare l’accaduto, ma non venne creduta. Fu detto che perseguiva lo scopo di vendicarsi di uno dei tre, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale. Nel corso del processo è stata sottoposta a una perizia psicologica. La donna si è costituita parte civile in giudizio, assistita dall’avvocato Antonio Mondelli,e dall’avvocato Giovanni Falci per l’associazione “Mai più Lucrezia”,
«Il paese ed in particolare anche le donne, si sono schierate con i violentatori e non con la vittima - dice l’avvocato Falci - quasi a voler condannare il comportamento di una donna che si “permette” di reagire e non assecondare la prepotenza degli uomini». (m. l.)