In provincia il Sì vince in 12 comuni Anche a Novi Velia

A casa della consigliera regionale dell’Udc Ricchiuti è al 52% Regge a Fisciano. Male a Sarno, città del presidente Canfora

SALERNO. Quello che vale per Salerno città, vale per la provincia. Sono almeno una quindicina i comuni sotto la lente d’ingrandimento. Perdere si sarebbe perso, a vedere i risultati. Ma almeno perdere con dignità. Nessuno si attendeva la performance delle amministrative, però. Agropoli per le sue “fritture da regalare” è diventato, suo malgrado, un comune simbolo. Ma non si deve distrarre l’attenzione anche dagli altri centri a trazione deluchiana. In casa del sindaco Alfieri è vero, il No è tracimato (67,78%) ma il primo cittadino è volato poco sotto la soglia di quei quattromila voti chiesti (3475). A Sarno, casa del presidente della Provincia Giuseppe Canfora il Sì si è fermato a 5270 preferenze, 217 voti in meno rispetto alle elezioni comunali del 2014 (al ballottaggio Canfora ottenne 9.447 preferenze).

A Padula, il consigliere provinciale Paolo Imparato venne eletto sindaco con 1887 preferenze. Anche qui mancano più di mille voto e il Sì si ferma a 805 preferenze. A Bellizzi il dato è contenuto. Andrea Volpe alle scorse regionali aveva ottenuto nella sua città 2220 preferenze il Sì si ferma poco sotto quella cifra 2057. A Baronissi, il sindaco Gianfranco Valiante – già consigliere regionale – è eletto con 5309 preferenze. Qui il Sì ferma l’asticella a 3633 voti oltre 1500 voti in meno. «Il popolo italiano ha bocciato largamente la legge di riforma costituzionale – dichiara Valiante – È stato a mio giudizio un voto politico, espresso da molti senza entrare nel merito delle questioni che, seppur imperfette, potevano costituire un punto di rilancio dell’Italia, soprattutto per i giovani. La sovranità popolare va rispettata però credo che l’Italia perda un’occasione importante. C’è da chiedersi – conclude – quali siano stati gli errori del Governo, del Pd, per non aver saputo convincere gli italiani e discuteremo degli errori al nostro interno».

Nel Salernitano il Sì vince in dodici comuni. Oltre alle terre d’appartenenza dei deputati Simone Valiante e Tino Iannuzzi – Cuccaro Vetere e Valle dell’Angelo –. Il Sì vince anche a casa della consigliera regionale e sindaco di Novi Velia, la demitiana Maria Ricchiuti. Che abbia tradito il grande saggio di Nusco? Nei centri a trazione Udc invece il Sì perde a Teggiano, casa dell’assessore regionale, Corrado Matera (36%); a Vallo della Lucania, roccaforte di Luigi Cobellis (42%). In Costiera Amalfitana il Sì vince a Cetara e Minori nel fortino di Andrea Reale. Il Sì precipita a Montecorvino Pugliano dove il No alza l’asticella oltre il 71per cento. Anche a casa dei renziani della cosiddetta prima ora il Sì perde. A Pollica si ferma al 33 per cento e a Sassano, paese del presidente del Parco del Cilento Tommaso Pellegrino, è al 38 per cento. Anche a casa della senatrice Angelica Saggese, San Gregorio Magno, le cose non vanno a gonfie vele e il Sì si ferma al 39 per cento.

A Fisciano nelle terre del consigliere regionale Tommaso Amabile la sconfitta viene contenuta e il Sì si ferma sopra il 42 per cento. Amabile nella sua Fisciano aveva avuto alle scorse Regionali 2754 preferenze e per il Sì ne ha ottenute 3140. È forse l’unico ad aver superato la soglia personale. Nell’agro, a Nocera Inferiore dopo il corteggiamento di parte del Pd al sindaco Manlio Torquato, il Sì si ferma al 33 per cento. ©RIPRODUZIONE RISERVATA