In Prefettura le buste paga da 100 euro 

Le lavoratrici che puliscono il Comune hanno incrociato le braccia. L’imprenditore Romeo convocato a Salerno

«Mi hanno tagliato acqua, luce e gas: come si vive con 100 euro al mese?». Nella straziante domanda di Pina Russo ci sono le storie delle addette alla pulizia di Palazzo di Città, che ieri hanno incrociato le braccia: sciopero e sit-in piazza Aldo Moro. La sindaca scrive al prefetto, che chiama l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo: appuntamento a Salerno tra una settimana.
Sono 18 le donne che lavorano per pulire il Municipio e che in busta paga, alla fine del mese, si ritrovano un centinaio di euro. Ai cittadini, però, il servizio costa quasi 30mila euro a bimestre. Tra il Palazzo e le signore, due ditte: la Romeo Gestioni, la società dell'imprenditore napoletano a giudizio per corruzione, che nel 2014 ha sottoscritto una convenzione Consip settennale con il Comune; e una sua consorziata, la partenopea Sap, che s’occupa dell’esecuzione del servizio per conto del colosso in affari con la pubblica amministrazione. All’ultimo anello della catena ci sono le 18 battipagliesi assunte dalla Sap ai tempi della convenzione, che scioperano contro una busta paga da fame. Invocano la rescissione immediata del contratto tra il Comune e la Romeo, che scade nel 2021, e l’affidamento diretto alla Sap per non essere mortificate nella Casa dei cittadini. «In tre quarti d’ora dovrei pulire venti uffici, il protocollo generale e ben sette bagni» racconta Margherita Sciarrillo, ma la storia è la stessa per tutte.
Dal 2015, sotto la tagliola dei commissari, che abbassarono gli standard da “alto” a “medio”, la spesa comunale per le pulizie è stata ridotta e sono diminuite pure le ore di lavoro registrate sulle cedole. Nell’ottobre 2017 la giunta Francese ha deliberato di tirar fuori dal capitolato gli impianti sportivi esternalizzati; e la busta paga s’è assottigliata sempre di più. Ci sarebbero i soldi del Fis, il Fondo d’integrazione salariale, che però non viene erogato da giugno 2017. Le lavoratrici sono nervose: discutono a muso duro con l’assessore Stefania Vecchio. Poi il confronto distensivo in sala di giunta. ’'è anche Maria Rosaria Nappa, segretaria provinciale di Filcams Cgil: «Non si può andare avanti così», commenta, e alludendo alla bufera giudiziaria che ha travolto Romeo spiega che «date le ben note circostanze di cronaca, sarebbe possibile rescindere, affidare il servizio alla ditta esecutrice e poi partire con una nuova gara». La Vecchio, però, ci va coi piedi di piombo: «Una rescissione contrattuale non la si mette in pratica a cuor leggero, ma c’è bisogno di seri controlli». E chiama il viceprefetto Vincenzo Amendola al quale, martedì, la Francese aveva richiesto un incontro con Sap e sindacati, invocando pure la presenza della “Romeo gestioni”: dalla Prefettura fanno sapere che ci si vedrà il 17 maggio. «Andremo fino in fondo – spiega la Vecchio – perché le signore vanno tutelate e noi dobbiamo sapere dove vanno i soldi che spendiamo».
Carmine Landi
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