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In piazza le sfide di Abate e Caccamo

AGROPOLI. Ancora pochi giorni mancano all’appuntamento elettorale dell’11 giugno prossimo per il cambio del governo cittadino di Agropoli. L’altro giorno due comizi si svolti in piazza Vittorio...

AGROPOLI. Ancora pochi giorni mancano all’appuntamento elettorale dell’11 giugno prossimo per il cambio del governo cittadino di Agropoli. L’altro giorno due comizi si svolti in piazza Vittorio Veneto. Si sono succeduti, alle 18, il M5S, a seguire il comitato Agropoli bene comune di Agostino Abate.
«Affiggiamo i manifesti e ce li strappano, facciamo propaganda elettorale e ci definiscono infami, lottiamo per la legalità e ci portano in caserma»: con queste parole Consolato Caccamo ha esordito nel suo comizio l’altro pomeriggio nella centralissima piazza agropolese. Ha sostenuto che il M5S «dà fastidio perché stiamo invertendo la logica delle cose: prima – ha sottolineato – la politica la facevano il sindaco, i consiglieri, quindi si interpellavano medici, architetti, per vedere quanti voti di clientela riuscivano a portare. Noi siamo partiti da un programma politico che contempla le 5 stelle per Agropoli: buona amministrazione e trasparenza, occupazione e sviluppo, vivibilità e servizi, ambiente e territorio, cultura e promozione sociale. Quindi abbiamo riunito le migliori persone e scelto un sindaco in maniera democratica, attraverso le comunarie».
A sostegno del candidato sindaco Agostino Abate, sostenuto da due liste civiche, hanno sfilato vecchi sindaci e amministratori di Agropoli: Florigi De Feo, Paolo Caputo, Bruno Mautone, Antonio Domini, Mario Capo, Olimpia Vano. «Alfieri - ha affermato Abate - ha creato ad Agropoli un leaderismo totalitario che ha mortificato l’azione di ogni consigliere comunale, di maggioranza e opposizione. Le opere pubbliche così come le altre azioni sono state operate senza alcuna forma di partecipazione». Ha quindi parlato di debiti e della gestione privata del teatro ed ha criticato le operazioni di ristrutturazione del castello.(a. p.)
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