In piazza della Concordia una torre di trenta piani

Pronto il project financing sull’idea dell’architetto Benini. Cambierà volto tutta l’area tra la stazione e via Dalmazia a Salerno

Una torre in vetro alta più di trenta piani a piazza della Concordia. E poi altri otto edifici nuovi, sempre con rivestimento a vetro, di cui uno articolato in due torri storte a ridosso della cittadella giudiziaria. Su questo progetto, firmato dall’architetto milanese Dante Benini e già presentato al salone espositivo dell’Eire, sta ragionando un gruppo di trenta imprenditori salernitani che conta di depositare entro il prossimo mese al Comune la sua proposta in project financing. È un’idea che cambia la fisionomia dello skyline ma rivoluziona pure tutta la zona retrostante alla stazione, da piazza Vittorio Veneto al vecchio scalo merci di via Dalmazia. Un’area di 126mila metri quadrati nella quale è prevista la realizzazione di un parco, di spazi per le attività sportive e di vari edifici a destinazione residenziale, commerciale e turistica. Costo dell’operazione: 350 milioni di euro, che il gruppo di costruttori è pronto a mettere sul tavolo in collaborazione con la fondazione Carisal e con un occhio ai fondi europei, come annunciato dall’Aniem, l’Associazione di imprese edili presieduta da Pietro Andreozzi. I dettagli del progetto di finanza (con l’indicazione delle funzioni per ogni manufatto) dovrebbero essere presentati all’Amministrazione municipale entro febbraio, ma il design urbano e architettonico è già definito nei rendering elaborati da Benini, già collaboratore di Carlo Scarpa, Oscar Niemeyer e Frank Gehry. La sua idea progettuale ha soppiantato nei desideri di Palazzo di Città la vela disegnata da Bofill e per la quale si era ipotizzata una destinazione alberghiera. Probabile che la funzione sia confermata anche per l’edificio di Benini, un parallelepido di trenta piani più l’equivalente di altri cinque tra base d’ingresso, terrazza-attico e tetto-eliporto. Davanti, un porto turistico più che raddoppiato, con il braccio orientale che arriva fino al fiume Irno e la porzione a occidente allungata sino all’attuale palazzo delle Poste, acquistato dai costruttori Rainone per farne albergo e residenze.

Il resto del progetto prevede cambiamenti nella viabilità e una riqualificazione complessiva di tutta l’area tra la cittadella della giustizia e i binari ferroviari. Si è pensato a un parco urbano con prato e sentieri alberati, che ricongiunga le due aree di città divise dalla frattura creata con lo scalo ferroviario. Poi una nuova piazza, negozi, e un sottopasso che andrebbe a congiungersi con il trincerone sbucando sul litorale. Anche piazza Vittorio Veneto muterebbe volto, con una pavimentazione che la trasformerebbe per metà in area pedonale.

Ma è la torre l’elemento più d’impatto, che cambia ancora una volta l’immagine del fronte del mare ipotizzata dall’Amministrazione. È previsto che sorga sul mare, dinanzi a piazza Mazzini, dove l’attuale parcheggio sarà sostituto da uno spazio pedonale con un’enorme vasca d’acqua. I posti auto dovrebbero essere ricavati invece nel sottosuolo. I masterplan dello studio di Benini prevedono un tempo di realizzazione che si aggira sui tre anni. Burocrazia, fondi, e ricorsi, permettendo.

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