«In ospedale c’è chi fa sacrifici e chi no» 

Sparano (Cisl): «La carenza di personale è reale, ma qualcuno alle due meno un quarto è già vicino al marcatempo»

Carenza di medici e difficoltà di turnazione all’ospedale “Maria Santissima Addolorata”, soprattutto al pronto soccorso. «Siamo un Dea di primo livello non un ospedale da chiudere - sostiene Emiddio Sparano - la carenza di personale c’è ma è stata risolta. Al pronto soccorso i turni di dicembre verranno svolti regolarmente. Anche negli altri reparti la soluzione è sempre stata trovata. La turnazione sarà completa». I sei turni di notte al pronto soccorso saranno effettuati regolarmente: «Di fronte alla carenza di personale ci sono due reazioni: c’è chi resta in ospedale - afferma Sparano - e lavora anche gratis. E chi alle due meno un quarto è già al marcatempo pronto ad andare via». È la prima volta che un sindacalista della sanità pronuncia anche parole autocritiche, segno di una maturità che incrocia l’amore per il proprio posto di lavoro e la saggezza di risolvere i problemi e non solo di declamarli. D’altronde l’ospedale di Eboli è un pò il cuore degli ebolitani che lo difendono a denti stretti. Sulla carenza di personale, negli ultimi mesi, sono stati pubblicati diversi documenti sindacali. Chirurgia, ortopedia e urologia hanno avuto diverse difficoltà: «In ospedale c’è chi trascorre il tempo a lamentarsi - spiega l’esponente della Cisl - fingendo di dimenticare che la regione Campania è commissariata. Grazie al direttore Giordano, prima, e ora grazie a Iervolino e a D’Amato, i vuoti in pianta organica sono stati risolti. I contratti in scadenza prorogati oltre i concorsi in deroga». A inizio novembre un sindacato autonomo ha lanciato l’allarme sulla carenza di personale a urologia. Preoccupazione confermata anche dai medici del reparto. «Adesso ci sono cinque medici. Non facciamo miracoli ma con le proroghe il problema è stato risolto». Appare evidente che all’ospedale di Eboli, soprattutto tra i sindacalisti, non ci sia unità di pensiero: «Diciamo che è una questione di obiettivi: ci sono sindacalisti che lavorano per risolvere i problemi dell’ospedale e altri che scrivono documenti per farlo chiudere». Negli ultimi giorni è arrivato uno specialista maxillo-facciale che affiancherà il dottore Iosca. Da Battipaglia, a settembre, sono arrivati i medici per l’ortopedia: «Siamo un Dea di primo livello, non l’ultima ruota del carro. La reperibilità in ortopedia sospesa alle 20 era un’ipotesi. Non è mai stata realizzata. Quel documento era una comunicazione interna. Qualcuno l’ha reso pubblico commettendo una grave violazione disciplinare». In estate alcuni medici hanno rinunciato alle ferie per garantire i turni: «Quello che è accaduto in chirurgia è avvenuto anche in altri reparti, in maniera silenziosa. Ora lavoriamo per sostituire due medici di malattie infettive che andranno in pensione. Nessuno di noi si lamenta, nemmeno la domenica, quando l’emodinamica a Eboli lavora e in altri ospedali sospendono le attività per carenza di personale», conclude Sparano.
Francesco Faenza
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