In manette tre scafisti

Erano partiti dalla Libia alla guida di due imbarcazioni

SALERNO. Si erano mimetizzati tra i migranti sperando di passarla liscia ma gli agenti della Squadra mobile di Salerno, diretti dal vice questore aggiunto Claudio De Salvo, non ci hanno messo molto a scovarli e ad arrestarli. Sono tre i giovani tunisini che ieri, poco dopo l’arrivo della nave Etna nel porto di Salerno, sono finiti nei guai. Sul loro capo pesa l’accusa di essere tra gli scafisti alla guida dei barconi dai quali la rifornitrice della Marina malitare, nel Canale di Sicilia, ha tratto in salvo i migranti poi trasferiti a Salerno ieri. Ad avere un ruolo fondamentale nell’individuazione dei tre, confusisi tra la folla di migranti sbarcati al porto cittadino, sono state le testimonianze rese dagli stessi disperati che avevano accettato di pagare mille euro a testa pur di abbandonare i loro paesi e che si erano affidati a organizzazioni criminali locali specializzati nei viaggi della speranza per raggiungere l’Italia.

In manette sono finiti Aeman Alshaieb, 27 anni, Anis Alwate, trent’anni, e Nader Hasharif, anche lui 27 anni. I tre, alla guida di due imbarcazioni differenti, erano partiti nei giorni scorsi dal porto di Zuara, in Libia, quasi al confine con la Tunisia, per raggiungere con barche fatiscenti e cariche di uomini, donne e bambini le coste siciliane.

Gli arresti di ieri seguono quello avvenuto in occasione del primo sbarco di migranti in città. Anche allora gli uomini della Mobile riuscirono a individuare, grazie alle indagini prima eseguite a bordo e poi a terra durante le operazioni di identificazione, uno scafista, un 34enne tunisino. (fi.lo.)

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