In fiamme sterpaglie e vecchi copertoni Paura in via Manzoni

SAN MARZANO SUL SARNO. Volontari della Protezione civile di San Marzano e di Pagani al lavoro ieri per spegnere un incendio divampato in una vasta area in via Manzoni, la stessa interessata solo pochi giorni fa da un altro rogo. Stavolta però le fiamme hanno coperto una superficie molto più vasta, pari a 14mila metri quadrati. La Protezione civile marzanese “Capo Verde” è intervenuta con un proprio mezzo antincendio dopo una segnalazione dei carabinieri, verso le 15.30 circa. Ma la vastità del rogo ha richiesto anche l’intervento dei colleghi della “Papa Charlie” di Pagani, giunti a San Marzano poco dopo con altri tre mezzi, compreso un’autobotte da 10mila litri.

In fiamme copertoni e sterpaglie abbandonati nel vasto terreno, che è di proprietà privata ed adiacente a un stabilimento industriale ormai dimesso. Le fiamme, altissime, hanno avvolto un vecchio casotto fortunatamente vuoto. Le lingue di fuoco hanno minacciato anche alcune serre presenti nella zona, dove ci sono diversi campi coltivati. Ma non mancano le abitazioni. La vastità del rogo ha preoccupato alcuni residenti timorosi per l’avanzamento delle fiamme. Sono state necessarie circa tre ore di lavoro per lo spegnimento totale.

Non si esclude la natura dolosa del rogo. Nell’area andata a fuoco, assieme alle sterpaglie, erano presenti cumuli di rifiuti e copertoni. Gli stessi materiali che andarono in fiamme nell’incendio di pochi giorni fa, il 30 giugno scorso. E’ possibile che qualcuno abbia deciso di eliminare col fuoco la discarica a cielo aperto presente nella zona. In passato non sono mancate le segnalazioni da parte degli abitanti del posto alle autorità competenti circa la presenza dei rifiuti. Ieri, purtroppo, la discarica a cielo aperto si è trasformata in un pericoloso mare di fiamme.

Sul posto, assieme ai volontari, sono arrivati anche il sindaco Cosimo Annunziata e i carabinieri della locale caserma agli ordini del maresciallo Antonio Loffredo. Ora si indaga sulla natura dell’incendio.

Mariangela Palmieri

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