fede e regole

In Curia lo statuto dei portatori

Il documento è stato depositato per la firma dell’arcivescovo

SALERNO. Non solo le regole su processione e giravolte. Lo “statuto” dei portatori di San Matteo, che pochi giorni fa è stato depositato in Curia per il visto dell’arcivescovo, vuole essere molto di più. Un atto fondativo che disciplina nei dettagli non solo le modalità di svolgimento del compito, ma anche gli impegni che ne conseguono, i modelli comportamentali a cui attenersi e i criteri di selezione per entrare in quella che a molti appare una enclave. Il documento vale per i portatori di tutte le paranze della festa patronale e per renderlo ufficiale si aspetta che sia controfirmato dalla Curia. «Avevamo pensato di presentarlo alla città prima della ricorrenza di San Matteo – si spiega tra i portatori – ma non c’è stato il tempo. Però siamo pronti, abbiamo elaborato la nostra bozza e non crediamo vi siamo problemi per la vidimazione dell’arcivescovo».

Tra i paragrafi c’è quello dedicato all’ingresso in paranza. Chi vuole far parte dei portatori deve rivolgersi al capoparanza della statua prescelta; questi farà una prima verifica, che verterà sulle caratteristiche innanzitutto fisiche, e se il candidato sarà giudicato adatto il suo nome sarà sottoposto al parroco del Duomo. Sarà lui a dire l’ultima parola, valutando fede religiosa e credenziali morali. Certo, per far parte in concreto del gruppo bisognerà aspettare che qualcuno vada via, ma per ogni paranza esiste un elenco di supplenti in lista d’attesa, un gruppetto di una decina di persone che già sfilano in processione, pronti a intervenire se qualcuno dovesse chiedere il cambio.

Nello statuto si ripercorrono tra l’altro le origini della processione e la ratio delle giravolte. «Non sono inchini, la statua si gira ma non si abbassa» sottolineano i portatori. Che dopo i disordini dell’anno scorso assicurano: «Stavolta tutto filerà liscio». (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA