In centinaia ai funerali del “re” dei modellini

Giffoni Sei Casali: Salvatore Noviello ha perso la vita sulla A30 all’altezza di Castel San Giorgio

GIFFONI SEI CASALI. La chiesa di San Martino Vescovo in piazza Cianca al casale Capitignano ha contenuto a stento le centinaia di persone che ieri pomeriggio hanno dato l’ultimo saluto a Salvatore Noviello, il 49enne titolare della Nsr srl, azienda leader in Italia e all’estero nella costruzione delle slot – le miniauto da pista – morto sabato mattina, intorno alle 11, sull’A30 all’altezza di Castel San Giorgio, in seguito al ribaltamento della sua auto, una Bmw serie 6.

A causare il sinistro, stando ai rilievi effettuati dagli agenti della Polizia Stradale di Caserta Nord, sarebbe stata l’esplosione di uno pneumatico. Noviello che di auto, grande e piccole, era un vero esperto, non sarebbe riuscito a tenere il controllo dell’auto. Nonostante indossasse la cintura di sicurezza è morto sul colpo. Accanto a lui il secondo figlio di 12 anni, che stava accompagnando ad una corsa di kart a Nola. Il ragazzino, trasportato insieme al padre all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, è ancora ricoverato in stato di forte shock anche se, fortunatamente, è rimasto illeso nel violento impatto. Ieri pomeriggio, infatti, non era in chiesa al fianco della madre, insegnante all’istituto comprensivo “Trifone” di Montecorvino Rovella, e del fratello che proprio sabato aveva compiuto 18 anni. A stringersi intorno alla famiglia di Noviello – al padre, alla madre e alla sorella – tantissimi amici, i colleghi della Nsr, i compagni di scuola dei due figli, il sindaco di Giffoni Sei Casali, Gerardo Marotta, ma anche la gente comune.

Quella che conosceva anche solo di vista Salvatore Noviello. Imprenditore di successo, aveva costruito la sua fortuna partendo da una passione, quella delle auto da pista. Una passione che, come ha ricordato Emiddio Gallo, dirigente scolastico dell’istituto tecnico economico “Amendola” di Salerno, «lo aveva portato, qualche tempo fa, a fare una scelta: la scuola (era insegnante di ruolo di educazione fisica, ndr) o l’azienda. Alla fine – ha ricordato commosso dall’altare Gallo – un giorno venne da me e mi disse che doveva rinunciare alla scuola. Per un periodo continuò ad insegnare part-time. Ma poi decise di dimettersi. Ma per tutti noi resterà sempre un docente di questo istituto». Toccante anche il ricordo di un amico che ha tracciato il profilo umano e professionale di Noviello.

«La tua vita – ha ricordato – è stata sempre scandita dalle corse. Non solo quelle sulle auto. Tu non stavi mai fermo. Era sempre pronto ad aiutare gli altri. E noi, ora, saremo vicini alla tua famiglia». Commosso anche il ricordo del parroco, don Luca Basso, che ha voluto brevemente ricordare la figura di Noviello.

Mattia A. Carpinelli

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