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In Cassazione il contenzioso sui fondi per l’ex colonia

Approda in Cassazione il contenzioso tra Curia e Regione per i fondi concessi alla ristrutturazione dell’ex colonia San Giuseppe. Dopo aver deciso sul processo penale (annullando la sentenza d’appello...

Approda in Cassazione il contenzioso tra Curia e Regione per i fondi concessi alla ristrutturazione dell’ex colonia San Giuseppe. Dopo aver deciso sul processo penale (annullando la sentenza d’appello a carico di religiosi e tecnici), la Suprema Corte deve ora valutare se a pronunciarsi sul destino di quasi 2 milioni e mezzo di euro debba essere il Tribunale amministrativo o il giudice civile.

L’invio degli atti a Roma è il risultato dell’udienza di merito svoltasi ieri mattina al Tar, in cui l’arcivescovo emerito Gerardo Pierro chiedeva l’annullamento del provvedimento regionale che nel 2009 ha revocato il finanziamento in seguito all’inchiesta che lo indicava come il prodotto di una truffa. L’avvocatura dell’ente ha eccepito il difetto di giurisdizione, sostenendo che la questione andava posta davanti al giudice ordinario; a quel punto i legali di Pierro (gli avvocati Lorenzo Lentini e Paolo Carbone) hanno proposto regolamento di giurisdizione chiedendo che a decidere sulla competenza fosse la Cassazione. I giudici hanno incamerato il fascicolo per la decisione, ma è prassi consolidata che ora si attenda la pronuncia di Roma. In gioco ci sono 2.446.723 euro, i soldi chisti e ottenuti per ristrutturare l’ex colonia e che per gli inquirenti sono stati invece impiegati per realizzare un albergo a quattro stelle. Nel 2009, dopo il divampare dello scandalo, la Regione revocò il finanziamento, ma quei soldi sono rimasti finora congelati, perché nello stesso anno la Curia ottenne dal Tar un’ordinanza cautelare che sospendeva l’efficacia del decreto di revoca. Ora si aspetta il giudizio nel merito, mentre a maggio inizierà davanti alla Corte dei conti il contraddittorio sull’accusa di danno erariale. (c.d.m.)

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