In Campania va meglio solo Benevento

Napoli precipita sul fondo trascinata da economia e criminalità, ma ci supera nel “sistema salute”

Meglio di Salerno, nella graduatoria delle province campane, fa soltanto Benevento, che si piazza 72esima. Le altre sono indietro di più di dieci posti: 91esima Caserta, un gradino più sotto Avellino, mentre Napoli precipita sul fondo risultando terzultima nella lista di 110 province italiane. Perde cinque posizioni rispetto allo scorso anno, e si colloca nettamente in un giudizio di piena insufficienza, lasciandosi alle spalle soltanto Siracusa e l’ultima Crotone.

A trascinare verso il basso il capoluogo di regione e il suo hinterland sono soprattutto economia e malavita. I settori dove si piazza peggio sono quelli di affari e lavoro, criminalità, tenore di vita. Fa invece meglio del Salernitano nella disamina di popolazione e disagio sociale (per i quali sale fino al dodicesimo posto) e per la sanità, dove si posiziona 73esima mentre la provincia di Salerno è ferma sul gradino numero 86. Su quello che l’indagine chiama “sistema salute” va invece malissimo Caserta, che dal 91esimo posto della classifica 2015 precipita al 103esimo di quest’anno. In mezzo c’è Avellino (92esima) ma chi fa meglio è Benevento, che si colloca 53esima. Caserta va male anche nel campo del tempo libero, dove è quartultima. In questo comparto, che ingloba anche il turismo, il 65esimo posto del territorio salernitano è il miglior piazzamento tra le province campane: Avellino è 95esima, Napoli 92esima, Benevento non va oltre la 85esima posizione.

Ma se il dato complessivo di Napoli è tutto sommato in linea con la tendenza generale della classifica (che vede in forte crisi le grandi aree urbane) le province più piccole avrebbero dovuto beneficare di in trend che in altre parti del Paese è risultato positivo. Salerno è nel guado, perché pur non potendosi considerare area metropolitana si attesta però su livelli superiori al medio-piccolo per estensione territoriale e numero di abitanti. «Nelle province con popolazione superiore al milione in genere la qualità della vita peggiora – si legge nella disamina della classifica pubblicata su Italia Oggi – mentre nelle province meio-piccole è stabile o in miglioramento». Con una bella differenza però tra Nord e Sud, dove anche quel cluster di territori virtuosi che esibivano livelli superiori alla media meridionale ha finito per far perdere traccia di sé. (re.cro.)

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