In Campania rischio povertà al 40% 

Il rapporto Svimez: «La ripresa non incide, la condizione sociale è allarmante»

“La ripresa economica non sembra ancora in grado di incidere su una condizione sociale che resta allarmante”. Il rapporto Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, delinea una situazione allarmante del contesto sociale del Sud ed anche della Campania. Le elaborazioni incrociano una enorme quantità di dati (Istat, forze lavoro, Istat sociale, Banca d’Italia) e forse è per questo che i risultati sembrano troppo discordanti da elaborazioni settoriali e legate ai pochi indici macroeconomici più diffusi. Ma Pil e tasso di occupazione servono ancora a misurare se le cose vadano bene o male? Il rapporto Svimez risponde rimarcando:“La ripresa economica non sembra ancora in grado di incidere su una condizione sociale che resta allarmante, in cui si combinano povertà, diseguaglianze e immobilità sociale”.
Il Pil e l’occupazione in Campania hanno registrato nell’ultimo anno un lieve aumento, rispettivamente del 2,4 e del 3,3%. Ma guardando a tutto il contesto sociale campano che la situazione appare allarmante. Il tipo di politiche finora applicate hanno generato una “ripresa dell’occupazione che non ha inciso sensibilmente sui livelli di povertà, ma che ha interessato solo parzialmente le fasce di popolazione più esposte al rischio di marginalizzazione sociale”. In pratica lo Svimez conferma uno scenario di “lavoratori con un basso livello di istruzione, stranieri e giovani, in particolare, di occupati con nessun titolo o con la licenza elementare”. Tale fenomeno ha favorito in Campania l’incremento di lavoratori a bassa retribuzione, andando così ad aggravare il rischio di povertà, che nella nostra regione supera il 40%, risultando la prima del Sud più esposta a questo pericolo. Dieci cittadini campani su 100 sfiorano la povertà assoluta, percentuale che aumenta soprattutto nelle periferie delle città sopra i 50mila abitanti.
In un simile contesto di disuguaglianze e immobilità sociale, l’emigrazione diventa sempre più strutturale: solo nel 2016 sono stati oltre 9mila i residenti fuggiti dalla Campania.
Marco Giordano
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