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In aumento la spesa per i randagi

Dopo la chiusura di Cicerale vengono ospitati in un centro ad Acerra

AGROPOLI. «Aumentano i cani del comune di Agropoli nel canile di Acerra e di conseguenza crescono anche i costi per la collettività per la mancanza di controlli». A denunciare la situazione è Valentina Abbruzzese, volontaria, da anni impegnata nella cura di cani e gatti abbandonati ad Agropoli e non solo. «Al momento – spiega la volontaria - in canile ad Acerra ci sono 69 cani, di questi quasi la metà provengono da Agropoli per una spesa che è ben lontana dai circa 2.000 euro all’anno del 2010, quando è stato affidato il servizio. Allora – prosegue - c’erano solo i pochi cani sopravvissuti dal canile di Cicerale. Infatti dall’anagrafe dell’Asl risulta che fino al 2013 i cani presso il canile di Acerra erano solo due (nel 2012 e nel 2013), oggi invece se ne contano 33. Basti pensare che il comune versa per ogni esemplare 2 euro più iva al giorno per comprendere qual è la spesa complessiva».

Il problema secondo la donna è «la mancata imposizione ai proprietari dei cani di microchipparli. Il risultato – precisa – è che il cane si ritroverà all’improvviso dall’avere una famiglia e una casa ad essere sbattuto in un box di cemento. Nessuno rivendicherà i diritti di quel cane diventato invisibile, anche se, in giorni non lontani, era stato notato e magari accarezzato dal vicino di casa, dal parente, dall'amico, dal postino. Ci sarà una scusa, a cui nessuno farà caso, a giustificare la sua assenza. Al bimbo, magari, si dirà che il suo compagno di giochi è scappato via e che presto tornerà. E mentre il cane sconta la sua prigionia senza avere colpa, il Comune, cioè la collettività, paga per quel cane circa 1.000 euro all’anno. Soldi pubblici – sottolinea - spesi per risolvere il “problema” di un privato colpevole di non aver microchippato, registrato l’animale, quindi con la piena libertà di abbandonarlo».

A questo stato di cose un rimedio esiste: «Fare delle campagne di microchippatura durante le quali l’Asl provvede gratuitamente a registrare i cani, quindi controlli serrati da parte dei vigili urbani pronti a multare i titolari di cani che fossero trovati in assenza di chip. In questo modo – conclude - le spese a carico della collettività si ridurrebbero e anche il cane avrebbe una garanzia in più di non essere abbandonato».

Andrea Passaro

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