In aumento i furti di porte e finestre 

Le imposte di vecchi edifici sono molto richieste e nell’Agro nocerino ci sono bande specializzate nel riciclo

Ed ora spariscono perfino le porte e le imposte dalle case antiche. In aumento il numero dei furti di mobili antichi da abitazioni, non solo di prestigio, dell’Agro nocerino, ma anche di Salerno, della Valle dell’Irno, dell’Avellinese e del Vesuviano. Ma da alcune settimane sono state registrate le sparizioni di porte e finestre (compresi i telai) non solo da fabbricati di un certo valore storico, ma anche di media qualità. Si tratta spesso di imposte in legno pregiato o con particolari disegni o colori, il più delle volte in condizioni non ottimali o non manutenute o con una manutenzione straordinaria, come la riparazione di assi rotte o una tinteggiatura tornano sul mercato.
Si tratta di “pezzi” che fanno gola a chi deve ristrutturare abitazioni antiche o vuol dare un toccò retro a negozi o case nuove. A ruba vanno, ad esempio, le persiane alla romana o le imposte in legno massiccio, per non parlare delle porte con e senza vetro, di quelle con maniglie in ceramica. Smontate in ore di lavoro da parte di ladri specializzati e caricati su furgoni che poi arrivano nell’Agro nocerino e qui rimessi a posto da abili artigiani locali, non sempre consapevoli della provenienza furtiva, e poi rivendute. Si tratta solitamente di furti su commissione: chi deve ristrutturare una casa antica si rivolge a personale specializzato che a sua volta si rivolge alle organizzazioni criminali. Ufficialmente, porte e finestre provengono da edifici da abbattere ma in realtà sono il bottino di furti. C’è anche chi li fa risalire a fabbricati crollati nei recenti terremoti che hanno colpito Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio.
I prezzi. A chi perpetra materialmente il furto vanno 50 euro ad imposta o porta, spesso anche meno, per il restauro invece da 100 a 200 euro e vengono rivendute se non restaurate a 150 euro, se restaurate dai 300 ai 500 euro l’una.
L’epicentro. Nell’Agro nocerino e in particolare nelle due Nocera, hanno sempre operato singoli ladri specializzati, esperti di “cose d’arte” che poi hanno creato organizzazioni che depredavano beni archeologici (in particolare a Nocera, San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno o Sarno). Nel tempo, grazie anche alle numerose operazioni dei carabinieri della tutela del patrimonio artistico, a metà dei primi anni Duemila, l’oggetto dei furti erano in particolari quadri e statue rubate in case e in chiese di tutta la Campania, semmai divise in più piccoli dipinti e poi rivendute nel mercato parallelo o in negozi accorsati anche di Salerno. Scoperte anche questi traffici, le organizzazioni criminali sono passati ai mobili antichi e da ultimo alle imposte e alle porte e finestre.
Gli altri furti. Le organizzazioni dedite ai furti di mobili, porte o imposte antiche, non vanno confuse con le bande specializzate nel rubare finestre e portoni in alluminio anodizzato o in ghisa o in rame che sono proprie di altri gruppi, spesso di origine straniera (il più delle volte dell’Est Europa) che negli ultimi periodi, però, per fortuna sembrano aver diminuito la loro azione predatoria.
Salvatore De Napoli
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