polemica e carte bollate

In aula frate Gigino e il Comune

In tribunale le liti per la festa di Sant’Antonio: udienza l’1 giugno

Finisce davanti al giudice del Tribunale regionale la diatriba tra l’amministrazione comunale e il convento francescano in merito ai festeggiamenti di Sant’Antonio, previsti per il prossimo giugno e che qualche settimana fa avevano fatto discutere a tal punto che la questione era stata affrontata anche in consiglio comunale.

Come aveva già anticipato l’avvocato di frate Luigi Petrone, Alfonso Senatore, al diniego di Palazzo di Città in merito ai fuochi da sparare su Monte Castello il frate ha risposto con un’azione legale. Lunedì prossimo, dunque, si procederà con il deposito degli atti mentre l’udienza è già stata fissata per il primo giugno.

L’obiettivo di padre Gigino non è solo quello di avere l’annullamento dei limiti richiesti dall’amministrazione, ma soprattutto di ottenere un risarcimento danni. E ci va giù duro il legale: «Vogliamo soprattutto i danni causati alla città – ha dichiarato Senatore – attonita nei confronti di un comportamento così assurdo, illogico e in palese violazione di legge, per manifesto e conclamato abuso di potere e di ufficio».

Dall’altro lato la posizione del sindaco Servalli è chiara: più volte si è detto intransigente (soprattutto alla luce di alcuni comportamenti del frate) e è intenzionato a mantenere i fuochi sul monte solo per i festeggiamenti del Santissimo Sacramento, come previsto tra l’altro dal regolamento comunale.

Giuseppe Ferrara

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