LA GUERRA TRA PROCURE

In arrivo la decisione del CsmDura requisitoria contro Apicella

Il Pg di Cassazione Palombarini chiede il trasferimento immediato solo per il capo della procura di Salerno che intanto ieri ha presentato una nuova istanza di ricusazione causando il rinvio. I pm salernitani non erano presenti, e il procuratore di Catanzaro non ha mancato di "punzecchiarli"

La sezione disciplinare del Csm decidera' sui trasferimenti delle toghe di Salerno e Catanzaro lunedì. Lo slittamento del verdetto del Tribunale delle toghe sulle richieste cautelari avanzate dal ministro Alfano e dal Pg di Cassazione, Esposito, sul caso De Magistris, era apparso presumibile fin dalla presentazione, questa mattina di un'istanza di ricusazione da parte del procuratore salernitano Apicella nei confronti della disciplinare presentata dalle toghe salernitane, sulla quale dovrà decidere un Collegio supplente. A confermare il rinvio della decisione è stato anche il consigliere laico di Palazzo dei Marescialli, Michele Saponara, componente della disciplinare.
Intanto Apicella resta nel mirino degli organi disciplinari del Csm. Il Pg aggiunto della Cassazione Palombarini, infatti, nella sua requisitoria, ha chiesto la conferma della richiesta di trasferimento d'ufficio in via d'urgenza solo per il procuratore salernitano, rimettendo alla sezione disciplinare la valutazione sulle misure più severe chieste dal ministro della Giustizia. Palombarini e' stato molto duro nella sua requisitoria sui magistrati protagonisti dello scontro tra le due procure; ma, ribadendo la richiesta iniziale della procura generale, ha in sostanza confermato la convinzione che l'esigenza di un trasferimento cautelare si ponga solo per il procuratore Apicella. Il che non vuol dire che per il rappresentante della procura generale della Cassazione i comportamenti degli altri pm non vadano sanzionati, ma non con un provvedimento che ha carattere d'urgenza, in quanto assunto prima di un ordinario procedimento disciplinare. Il pg aggiunto ha comunque rimesso alla sezione disciplinare la valutazione sulle misure piu' severe chieste da Alfano: e cioè la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio per Apicella e il trasferimento dalla sede in cui operano e a funzioni giudicanti per tutti gli altri pm.
Il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella ieri ha presentato comunque una nuova istanza di ricusazione nei confronti della sezione disciplinare del Csm. Su tale richiesta, come già accaduto la scorsa settimana, dovrà pronunciarsi un collegio supplente del "tribunale delle toghe".
Sabato scorso, la medesima istanza avanzata da Apicella era stata respinta. La displinare di Palazzo dei Marescialli, prima di decidere il rinvio, aveva respinto diverse eccezioni presentate dai difensori del capo della procura di Salerno: tra queste, un'eccezione di legittimità costituzionale relativa al decreto legislativo che regola i procedimenti disciplinari per le toghe. Inoltre, Apicella chiedeva di poter essere difeso da due difensori, Stefano Racheli e Nicola Saracino, nonché la pubblicità dell'udienza, lamentando anche la genericità delle incolpazioni che gli sono state mosse.
Di certo si sa comunque che La sezione disciplinare del Csm giudicherà tutti insieme i pm di Salerno e Catanzaro, compreso il procuratore capo Luigi Apicella.
Il tribunale delle toghe ha deciso di unificare i due procedimenti iniziali: uno promosso dal Pg della Cassazione Vitaliano Esposito, che aveva chiesto solo per Apicella il trasferimento d'ufficio; l'altro dal ministro Alfano, che aveva sollecitato la sospensione di Apicella e il trasferimento di sede e funzioni per tutti gli altri magistrati delle due procure. Il giudizio sul merito delle accuse è appena cominciato.
Sarà, invece, un altro collegio, ma non oggi, a valutare la nuova istanza di ricusazione nei confronti della sezione disciplinare, presentata da Stefano Racheli e da Nicola Saracino, stavolta non come legali di Apicella, ma come difensori degli altri due pm salernitani Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. I magistrati salernitani Luigi Apicella, Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi non hanno partecipato ieri all'appuntamento a Palazzo dei Marescialli. I tre pm avevano deciso questa linea per non trovarsi nella condizione di partecipare a un dibattimento nel quale i pm di Catanzaro, che sono loro indagati, potrebbero muovere accuse nei loro confronti.
Erano invece regolarmente presenti il Procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli e i sostituti Alfredo Garbati e Salvatore Curcio. "Noi rispettiamo le istituzioni" ha detto Jannelli ai giornalisti che gli chiedevano come lui e i sui colleghi si sarebbero comportati.