In arrivo 340 migranti

Al molo Tre Gennaio approderanno anche 19 bambini e una trentina di donne incinte

SALERNO. Scappano dal terrore, dal sangue, dalle persecuzioni. Questa volta sono 340, e per chi si prepara ad accoglierli - dalle nove di questa mattina, al molo Tre Gennaio del porto commerciale - sono volti senza nome. Un’identità collettiva che parla una sola lingua, quella della paura, e che questa paura trasmette anche a chi è stato scelto per l’ospitalità. Per affrontare il nuovo sbarco di migranti - il settimo da luglio ad oggi - la Prefettura ha costituito una Unità di crisi, dopo una riunione che ieri pomeriggio ha visto protagonisti forze dell’ordine, autorità sanitarie, associazioni di volontariato, Protezione civile ed Autorità portuale. Provengono dalle coste africane, da quella Libia dilaniata dalla furia jihadista che semina panico e foraggia scafisti. Tra loro ci sono diciannove bambini ed una trentina di donne, molte delle quali incinte. Sono sopravvissuti alle onde e al freddo, ad una domenica senza sosta, in quel Canale di Sicilia, dove, a circa cento miglia a sud di Lampedusa, la Guardia costiera di Roma ha intercettato undici gommoni e barconi, recuperando un migliaio di subsahariani. Le loro generalità si conosceranno solo oggi, al momento dello sbarco, quando toccherà a polizia e carabinieri identificarli ad uno ad uno. Sulla nave della Marina militare che li scorterà fino allo scalo salernitano, non ci sono infatti forze dell’ordine che abbiano già provveduto allo screening, come accadeva invece per le operazioni di Mare Nostrum. Non si sa neppure quali siano le loro condizioni sanitarie, nè se ci siano persone affette da patologie particolari. Una decina le tende che da ieri sera sono state montate per allestire ambulatori dotati di personale medico, insieme a cinque tensostrutture sotto le quali sosteranno i migranti in attesa di essere identificati e smistati nei centri di prima accoglienza. «Siamo al lavoro per individuare nuove strutture - spiega don Enzo Federico della Caritas di Teggiano Policastro - I nostri centri di Palinuro, Capaccio, Sicignano, Montesano, Padula, Eboli e Rescigno sono praticamente al completo, ospitiamo 570 extracomunitari giunti durante i precedenti sbarchi. Stiamo individuando degli alberghi a Sanza e Castel San Giorgio per offrire loro vitto e alloggio». La guardia è alta. Anche perchè serpeggia il timore che possa esserci qualche infiltrato dell’Is. Paure senza fondamento, fanno sapere dalla Prefettura. Per ora l’unica certezza è che il porto di Salerno è chiamato ad una nuova prova. «La solidarietà prima di tutto - sottolinea il presidente dell’Authority Andrea Annunziata - Ma ci deve essere una equa condivisione degli impegni. Napoli e Civitavecchia devono fare la loro parte».

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