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In 140 per la Via Crucis nel centro storico

Torna la sfilata in costume d’epoca: da piazza Flavio Gioia fino a largo Conforti per la crocifissione

SALERNO. La Via Crucis in costume d’epoca, quest’anno, spegne ben trenta candeline. Tutto pronto, infatti, per la XXX edizione della rappresentazione sacra che, come ogni anno, si svolgerà lungo le vie del centro storico di Salerno. «Quest’anno – ha raccontato Giovanni Giordano, il responsabile organizzativo – siamo riusciti a coinvolgere oltre 140 figuranti, tutti in costume. Si va dai sette-otto anni fino ai sessantenni». E Giordano svela un particolare: «C’è un ragazzo che quest’anno interpreta Gesù che ha iniziato da piccolissimo come semplice figurante e piano piano ha ricoperto anche i ruoli dei diversi protagonisti». L’evento, il cui intento è quello di rievocare e far rivivere i momenti fondamentali della passione di Gesù, dal bacio di Giuda al processo davanti al Sinedrio, dalla condanna a morte pronunciata da Ponzio Pilato fino alla morte in croce, avrà inizio domenica alle 18.30 con la scena dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme in piazza Flavio Gioia. «Il percorso – ha sottolineato Giordano - terminerà in piazza Abate Conforti, luogo scelto per la crocefissione». E ha aggiunto: «Ci tengo a precisare che questa non è una processione ma una rappresentazione a scene della Via Crucis». Novità anche per quest’anno che riguardano in special modo la miglioria delle scene: in questa edizione si è pensato di ampliare la scena del processo religioso prima della condanna. «Tradizionalmente la via Crucis è il venerdì – ha affermato il consigliere comunale Ermanno Guerra – ma questa edizione ha voluto valorizzare la domenica delle Palme con un impatto anche turistico per le migliaia di persone che saranno presenti in città». La manifestazione, dal profondo significato religioso e popolare, è nata nel 1983, in piena fase post terremoto, con l’intento non solo di rievocare la Passione di Cristo, ma anche quello di far conoscere e rivalutare la ricchezza storico-artistica di un centro storico ferito dalla catastrofe e abbandonato dai suoi abitanti. Oggi, alla trentesima edizione, è ormai una manifestazione consolidata a cui partecipano le comunità parrocchiali di Santa Maria delle Grazie e San Bartolomeo. «Mi colpisce molto - conclude Giordano - vedere l’entusiasmo che ci mettono soprattutto gli attori più piccoli nel far rivivere queste scene da poi presentare al pubblico».

 

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