Imu, confermata la maxi-stangata

Aliquote al massimo anche per il 2015: colpa del piano di riequilibrio finanziario

Dopo le stangate Irpef e Tasi, arriva la mazzata dell’Imu, che a Battipaglia resta ai livelli massimi per effetto della situazione debitoria del Comune. Il ricorso alla procedura di riequilibrio per rientrare di un deficit di circa 30 milioni di euro lasciato in eredità anche dall’amministrazione Santomauro, ha costretto la commissione straordinaria a confermare per quest’anno le tariffe più alte dell’Imu.

Dallo scorso anno, l’imposta è una delle tre voci, insieme alla Tari (ex Tarsu, tassa sui rifiuti) e alla Tasi (tributo per i servizi indivisibili), che compone la Iuc, ossia l’imposta unica comunale. L’Imu è di natura patrimoniale ed è dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali ad eccezione delle unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli o palazzi di pregio), che pagheranno un’aliquota pari allo 0,6%.

Dovranno corrispondere nel 2015 una aliquota pari all’1,06% i proprietari dei fabbricati di categoria B (scuole, uffici pubblici, biblioteche), C (negozi, magazzini, stalle, stabilimenti balneari), D (opifici, fabbriche, teatri, alberghi, banche, case di cura, ospedali), A (abitazioni) che non costituiscano unità abitativa principale, di aree fabbricabili, terreni agricoli, di tutti gli immobili che non siano fabbricati rurali ad uso strumentale. Prevista una detrazione, fino a concorrenza del suo ammontare, di 200 euro rapportati al periodo dell’anno durante il quale si protrae la destinazione d’uso di abitazione principale. Tale detrazione vale anche per gli alloggi popolari.

Il Comune ha immaginato di incassare dall’Imu 6,4 milioni, oltre a 2,2 milioni da destinare al fondo di solidarietà comunale (Fsc). Tale fondo è una sorta di contenitore alimentato con una parte del gettito Imu di competenza dei Comuni, da ripartire con modalità fissate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Introdotto dalle legge di Stabilità 2013, il Fsc ha sostituito il vecchio fondo sperimentale di riequilibrio previsto dal Federalismo Fiscale. Sostanzialmente serve a limitare le disuguaglianze tra i Comuni, pertanto è lo Stato a ridistribuirne le quote.

Nel dettaglio, il Comune dovrebbe ottenere 236mila euro da terreni agricoli, 386mila euro dalle aree fabbricabili, 8 milioni da abitazioni ed altri immobili. Sono esattamente le stesse cifre inserite nella previsione del 2014. La commissione straordinaria dovrà ora approvare le tariffe relativa alla Tari, ossia la tassa sui rifiuti.