«Impreparati a gestire l’emergenza influenzale»

Lavori al reparto Infettivi: aperto solo un piano con sedici posti letto Il primario: «Da tre mesi chiedo che venga reso agibile anche il secondo»

«Se l’allerta dell’Organizzazione mondiale della sanità non dovesse essere smentita, sarò costretto a mettere un cartello fuori la porta con sopra scritto “Tutto esaurito”». Maurizio Mazzeo, primario del reparto di Infettivi del “Ruggi”, è esasperato. Da tre mesi sta sollecitando i vertici dell’Azienda di via San Leonardo affinchè venga reso agibile, in tempi stretti, il secondo piano della divisione, in modo da poter recuperare altri venti posti letto ed essere così pronti a fronteggiare un’ondata influenzale che, secondo gli esperti, sarà molto aggressiva. Stando all’Associazione microbiologi clinici italiani in giro ci sarà ancora il ceppo virale pandemico del 2009, cioè il famoso virus H1N1, ma anche altri due virus diversi ossia il ceppo virale B e l’H3N2. Senza considerare le difficoltà per molte Asl e Regioni nell’approvvigionamento del vaccino. «Per tre mesi ho cercato di essere ricevuto dal manager, per riuscire ad ultimare il reparto entro novembre. Poi, dopo attese e rinvii, mi hanno messo in contatto con un dirigente dell’ufficio tecnico che è venuto a scattare fotografie. Questo significa che non saremo in grado di partire neppure per dicembre, con tutti i rischi che questi ritardi comportano. Non è possibile continuare a prendere in giro le persone. I salernitani devono sapere che se dovessero avere un problema e noi non potremmo risolverlo, la colpa non è nostra». Mazzeo ha il dente avvelenato perchè è dalla fine degli anni ’90 che si parla di restyling per Infettivi. Era il dicembre del ’98 quando la Regione in base alla legge 135 del ’90 stanziò circa un miliardo di vecchie lire per un progetto che prevedeva il potenziamento dei laboratori e del reparto. Poi, tra alterne vicende, a parte l’acquisto di un’apparecchiatura diagnostica, quei soldi sono rimasti lettera morta. Con la direzione di Attilio Bianchi sono finalmente iniziati i lavori: ci sono voluti ben due anni e mezzo solo per ultimare il primo piano, che ospita sedici persone. «Con otto stanze a due letti, alcune delle quali occupate da malati di Hiv non posso certo accogliere chi avrà problemi legati all’influenza - ha chiarito Mazzeo - Per questo avevo chiesto di rendere agibile il secondo piano, facendo lo stretto necessario per poter ricoverare altri venti pazienti. L’ho fatto per coscienza, perchè meno posti letto significa meno lavoro». Oggi la Cgil indirizzerà al direttore generale una lettera per chiedere che il caso Infettivi sia oggetto di un tavolo tecnico per definire i percorsi da seguire in modo da non trovarsi impreparati di fronte all’emergenza. Ieri, invece, i rappresentanti sindacali della 626 (la legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) hanno sottoscritto un durissimo documento nel quale si punta il dito contro la ditta che avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione dell’ascensore che sabato è precipitato causando il ferimento di alcuni operatori sanitari. «Avevo segnalato anche questo», ribadisce Mazzeo, mentre le Rsu chiedono l’immediato ripristino dell’elevatore affinchè i pazienti infettivi non siano trasportati in altri percorsi se non in quelli dedicati. E i timori sono diventati realtà già ieri quando una ragazzina straniera di 12 anni, affetta da presunta meningite, prima di essere ricoverata è stata portata in giro per mezzo ospedale, in barella, per raggiungere il montacarichi adoperato nelle more che il guasto venga risolto.

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