la vertenza

Importi ridotti per i buoni fruttiferi Poste si difende

Poste Italiane replica con una nota alle associazioni dei consumatori che contestano le liquidazioni di alcune tipologie di buoni fruttiferi postali, con somme inferiori rispetto a quelle concordate...

Poste Italiane replica con una nota alle associazioni dei consumatori che contestano le liquidazioni di alcune tipologie di buoni fruttiferi postali, con somme inferiori rispetto a quelle concordate e stampate sui buoni stessi. Lo fa invocando, con una nota non firmata, un Decreto del Ministero del Tesoro del 19 dicembre 2000 che, nell’abrogare una norma del codice postale, ha stabilito «la possibilità di variare i tassi di interesse adeguandoli all’andamento del mercato finanziario». Possibilità che «è stata effettivamente utilizzata in quattro circostanze attraverso decreti interministeriali, di cui solo in un caso, negativamente. In tali occasioni, quindi oltre ad emettere nuove “serie”, si è disposta la variazione dei tassi di interesse anche delle “serie” di buoni postali emesse in precedenza». Non si tratta, purtroppo, della sola serie di buoni fruttiferi postali contraddistinta dalla lettera O, ma anche di quelli L, M, N, e P. «Per effetto di tale normativa – spiega Poste Italiane – gli importi da corrispondere all’atto della liquidazione dei buoni, non debbono essere rilevati dalle tabelle poste a tergo dei titoli stessi» ma è possibile conoscerli collegandosi al sito www.poste.it.

Quanto alla sentenza della Cassazione del 2007, richiamata dalle associazioni dei consumatori, Poste Italiane si dice «disponibile a valutare, caso per caso, in merito alla liquidazione dei buoni postali alcune tipologie di controversie che riguardano essenzialmente eventuali errori materiali» ma ribadisce che «sta operando in modo corretto». Di diverso avviso, ovviamente, le associazioni dei consumatori – Codacons e Federconsumatori innanzitutto – che vogliono, a questo punto, che a valutare la correttezza del comportamento di Poste Italiane sia un giudice terzo ed annunciano iniziative legali.

Remo Ferrara

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