Impianto di compostaggio San Severino si ribella 

Approvata all’unanimità una delibera di consiglio comunale. Pressing su Fisciano «Favorevoli alla costruzione ma a condizione che venga scelta una sede diversa»

MERCATO SAN SEVERINO. Sì al sito di compostaggio, ma deciso no alla realizzazione nell’area in cui è stato progettato. Questa la posizione ufficiale del consiglio comunale di Mercato San Severino, deliberata al termine di un intenso dibattito nel corso del quale sono stati coinvolti i cittadini e gli esponenti dei comitati spontanei che si stanno battendo contro la costruzione dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti, che dovrebbe sorgere nella frazione Soccorso di Fisciano, al confine con le frazioni di Pandola e Acigliano.
L’assise ha votato all’unanimità la proposta di delibera presentata dal sindaco Antonio Somma nella quale si chiede di revocare gli atti sinora posti in essere relativi alla localizzazione dell’impianto di compostaggio sul territorio di Fisciano ai confini con Mercato San Severino e Montoro. A questa proposta è stata aggiunta anche quella di affidare alla commissione Urbanistica il compito di presentare le osservazioni in merito alla valutazione di impatto ambientale che dovranno essere discusse entro il 17 marzo. Tutti favorevoli, inoltre, ad avviare un confronto con i vertici dell’area Asi di Fisciano, affinché anch’essi prendano posizione a favore della delocalizzazione del sito di compostaggio.
Dai banchi dell’opposizione è stata avanzata l’istanza di partecipare alla prossima conferenza di servizi per essere ascoltati dalla Regione Campania. La discussione è stata molto animata e partecipata. Il dato significativo, emerso dagli interventi dei consiglieri Annalucia Grimaldi (Movimento 5 Stelle), Carlo Guadagno, Vincenzo Bennet, Rosario Bisogno, Gaetano De Santis e dell’assessore Enza Cavaliere, è stato quello di manifestare la ferma volontà di dire “no” alla realizzazione dell’impianto di smaltimento dei rifiuti a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Secondo gli amministratori locali e secondo il parere espresso da tecnici del comitato “Ambiente Futuro”, presieduto da Vincenzo Moscariello, le motivazioni alla base di questa contrarietà risiedono nel forte impatto ambientale che il sito causerebbe se venisse costruito nel punto in cui è stato individuato in fase progettuale. La presenza dell’impianto rischierebbe di generare miasmi e cattivi odori derivanti dalla frazione organica, un incremento del traffico veicolare e la svalutazione degli immobili presenti in zona. Tuttavia, l’impianto, se realizzato altrove viene visto da tutti in maniera favorevole perché costituisce una soluzione ecosostenibile al ciclo integrato dei rifiuti.
Mario Rinaldi
©RIPRODUZIONE RISERVATA.