Impianto a biomasse il Tar respinge ricorso «Niente risarcimento» 

Capaccio, la Biocogein l’aveva chiesto dopo il no al progetto Comune, Regione e Ministero “risparmiano” 183mila euro

CAPACCIO PAESTUM. Il Tar del Lazio dice no alla richiesta di risarcimento avanzata dalla società Biocogein che voleva realizzare una centrale per lavorazione delle biomasse a Sorvella di Capaccio. Il primo no al progetto era già arrivato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Sulla stessa linea anche il Comune di Capaccio e la Regione Campania. L’azienda napoletana aveva citato per danni i due Enti, la Presidenza del Consiglio dei ministri e anche il Consorzio di Bonifica che si era costituito in giudizio. Questo il commento del commissario straordinario Biagio Franza: «Ritenendo di essere nel giusto, non abbiamo fatto altro che difendere le nostre posizioni nell’interesse dell’ente, affermando davanti al Tar quanto sancito legittimamente in conferenza dei servizi»
Soddisfatto per la decisione del Tar anche Carmine Vona, che ha guidato il comitato popolare “no centrale”: «Ci siamo battuti con gente avida solo di denaro. Hanno avuto la peggio. Ringrazio Dio per come è andata. Noi del comitato Sorvella abbiamo lottato mettendo in campo tutte le nostre forze perché venisse rescisso il contratto con quelli della Biocogein».
La società napoletava aveva fatto ricorso alla giustizia amministrativa perché riteneva responsabili della bocciatura dell’iter burocratico della centrale a biomasse di Sorvella, Comune, Regione e Presidenza del Consiglio e quindi obbligati a risarcire il danno cagionato. La prima sezione del Tar del Lazio non ha accolto il riciorso facendo leva sul fatto che il progetto non ha avuto l’autorizzazione finale. L’azienda aveva quantificato in 183mila euro il risarcimento. Il Comune di Capaccio Paestum e il Mibact, ministero dei beni culturali, non si sono costituiti in giudizio, cosa che invece ha fatto il Consorzio Bonifica di Paestum, controinteressato, «per chiedere il rigetto del gravame e in via pregiudiziale ne ha eccepito l’inammissibilità sotto diversi profili».
I giudici amministrativi(presidente Carmine Volpe, a latere Rosa Perna e Lucia Maria Brancatelli) sulla scorta di quanto emerso dalla discussione del ricorso avvenuta il 17 gennaio scorso, quando la Biocogein aveva riaffermato il suo diritto al risarcimento per il venir meno della realizzazione dell’impianto. Il ricorso è stato dichiarato dal Tar inammissibile «per carenze d’interesse». Soddisfazione per la decisione dei giudici amministrativi è stata espressa anche dal sindaco di Capaccio Franco Palumbo.
Oreste Mottola
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