«Immobili mai utilizzati Rescinderemo i contratti» 

Il sindaco Ferraioli: «I beni sequestrati alla malavita sono stati assegnati Li toglieremo alle associazioni che in questi anni non hanno rispettato i patti»

Sequestrati alla malavita organizzata ma, di fatto, negati anche agli angresi. E degli scopi sociali per gli immobili in questione, puntualmente previsti nei vincoli di destinazione, non c’è traccia, ad eccezione dell’asilo in via Torretta affidato ad una Onlus cittadina. A gestire sul territorio nazionale le assegnazioni è l’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, diretta dal prefetto Ennio Maria Sodano.
Nel caso di Angri, in particolare, i bandi per l’assegnazione risalgono al 2010, durante la gestione del commissario prefettizio Bruno Pezzuto, e riguardarono tre soggetti individuati da un’apposita commissione: l’associazione Futuro Onlus, la cooperativa sociale Coccinella e l’associazione Progetto Famiglia. Le strutture confiscate sono per lo più riconducibili al patrimonio del disciolto clan “Tempesta”, capeggiato dal boss mai pentito e deceduto in carcera alcuni anni fa, Tommaso Nocera. Nel dettaglio, un immobile in via Tenente Fontanella cortile Maldacena, composto da un ripostiglio al piano terra e da due unità immobiliari al primo e al secondo piano; un appartamento al primo piano di uno stabile in via Astronauti 50 più un box auto; un terreno ed alcuni immobili in via Satriano; un appartamento in corso Vittorio Emanuele; un appartamento in via Madonna delle Grazie.
Chiamato in causa direttamente, il sindaco Cosimo Ferraioli si difende attaccando, vale a dire ribalta le accuse sulle associazioni assegnatarie dei beni in questione che, a suo dire, non si sarebbero attivate. «Gli affidamenti sono già avvenuti e scadranno nel 2019, sebbene soltanto una struttura sia stata realmente stata riutilizzata, l’asilo nido in via Torretta», sentenzia il primo cittadino.
È da circa dieci anni, però, che ad Angri gli immobili sequestrati alla malavita organizzata non sono stati utilizzati a scopi sociali. Anche su questo fronte, Ferraioli si difende: «C’è una premessa importante, gli affidamenti degli immobili di cui si parla in questi giorni, sono regolarmente già avvenuti addirittura nel 2010, e hanno anche una scadenza, il 2019, dunque il problema non è attribuibile all’amministrazione comunale».
Non solo sono stati già assegnati circa dieci anni fa, sostiene il sindaco angrese, ma adesso il governo cittadino ha intenzione di risolvere il problema in maniera drastica. «La mia amministrazione - dice infatti Ferraioli - sta valutando, dove possibile, l’affidamento dei beni a soggetti diversi da quelli che dal 2010, pur essendo stati assegnatari non hanno mai inteso operare concretamente».
Quindi c’è un “colpevole” per i ritardi che hanno impedito negli anni l’utilizzo dei beni sequestrati, anzi, più colpevoli, visto che Ferraioli parla di assegnatari. Non fa nomi, il sindaco Ferraioli, però indica con chiarezza la strada che intende seguire: «L’idea è quella di rescindere i contratti che sono stati stipulati con quelle associazioni che di fatto non hanno rispettato gli accordi presi all’epoca con il Municipio, impedendo dunque che gli immobili confiscati potessero ospitare attività di carattere sociale».
E ci sono già programmi precisi dell’amministrazione angrese dopo l’annunciata rescissione dei contratti: «Abbiamo già preso contatti con l’associazione Libera, attiva sul territorio - rivela infatti il primo cittadino - per l’eventuale affidamento dell’immobile che è situato in via Tenente Fontanella cortile Maldacena. Ora occorre soltanto definire la procedura da un punto di vista burocratico».
Pippo Della Corte
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