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Immobili all’asta: quattro le offerte per venticinque lotti

Si profila un incasso molto magro per il Comune di Salerno, dall’alienazione degli immobili. Infatti, allo scadere dell’avviso alle 12 di ieri mattina, sul tavolo dell’ufficio Archivio erano arrivate...

Si profila un incasso molto magro per il Comune di Salerno, dall’alienazione degli immobili. Infatti, allo scadere dell’avviso alle 12 di ieri mattina, sul tavolo dell’ufficio Archivio erano arrivate solo quattro offerte. Impossibile sapere a che lotti si riferiscano dato che l’apertura delle buste avverrà stamane presso l’ufficio Appalti a via Giuseppe Centola.

Ad essere interessati ad un eventuale acquisto sono stati due società (la “Emmedue” di Carmela Motta e la “Gielle consulting” con sede a via Acquasanta) e due privati (Antonio Caputo e Laura Paravia).

A questo punto la speranza per l’Amministrazione è che vogliano acquistare più lotti o almeno quelli più costosi,

Vale la pena ricordare che il bando riguardava 17 locali terranei, sette appartamenti e un fondo agricolo con annessa casa colonica. In merito al primo gruppo c’era un negozio a vicolo Giudaica, tre depositi a piazza del Maestrale, tre negozi a via Arturo Colasante (ex via Marchiafava), una autorimessa a via Renato De Martino, un negozio a largo Abate Conforti, quattro a La Menollela e uno a via Arce. E, infine c’era un locale a piazza Vittorio Veneto (Spazio Donna). I prezzi oscillavano da un minimo di 16mila euro a un massimo di 780mila euro (il locale alla stazione).

Per quanto riguarda gli appartamenti, in lista c’erano due immobili a Largo Abate Conforti. Poi c’era un’abitazione a Largo Conservatorio Vecchio e villa Sciaraffia a Cappelle. Ancora un immobile a via Paolo De Granita, uno a Largo Barbuti e uno a via Madonna di Fatima. Il prezzo più alto a base d’asta era di 615mila euro per l’appartamento a via Paolo De Granita attualmente sede di uffici comunali facenti capo al settore Politiche sociali. Infine a 500mila euro si vendeva un fondo agricolo a Cupa Siglia, composto da cinque appezzamenti per una superficie complessiva di oltre 62mila metri quadri, compreso un fabbricato.

Se fosse andato tutto per il meglio, il Comune sperava di incassare almeno quattro milioni di euro. Naturalmente, non sarà così. Bisogna ora capire quanto il Comune riuscirà a incassare.

Intanto, mancano pochi giorni anche alla scadenza dell’altro avviso di asta pubblica relativo alla vendita dell’area del Campo Volpe; asta che viene ripetuta per la terza volta. (an.ca.)

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