intervento in danno dei proprietari 

Immobili abusivi da demolire, il Comune accende mutuo

CAPACCIO PAESTUM. È stata necessaria l’accensione di un mutuo da parte del Comune di Capaccio Paestum per procedere alla demolizione di immobili abusivi di proprietà di privati. La quota richiesta ed...

CAPACCIO PAESTUM. È stata necessaria l’accensione di un mutuo da parte del Comune di Capaccio Paestum per procedere alla demolizione di immobili abusivi di proprietà di privati. La quota richiesta ed accordata dalla Cassa depositi e prestiti al Comune è pari a circa 9mila euro. Servirà per demolire due corpi di fabbrica presenti sul territorio di Capaccio Paestum. I fatti risalgono al 2002 quando la Pretura di Salerno, sezione distaccata di Eboli ha emesso sentenza nei confronti di due soggetti del Napoletano.
A seguito delle indagini, partite nell’ottobre del 2000, è stata disposta la demolizione di un manufatto abusivo di proprietà dei due soggetti. Per l’intervento è stato stimato un importo complessivo di 9.044, 82 euro che è comprensivo dell’onorario che verrà riconosciuto al consulente tecnico, il geometra Giuseppe Spisso. In particolare, i costi per la demolizione sono pari a circa 1.400 euro; 620 euro serviranno per lo smaltimento delle macerie e 2.600 euro per il ripristino dello stato dei luoghi; altri 2mila euro sono previsti quali costi per la sicurezza; circa 2.500 euro andranno al Ctu.
Nel provvedimento si precisa che la demolizione avviene a cura della Procura della Repubblica, ma a spese di chi ha compiuto l’abuso. L’Ente quindi compie l’intervento in danno, per poi procedere al recupero delle somme presso i titolari. Nonostante siano numerosi gli immobili abusivi presenti sul territorio di Capaccio Paestum, molto di rado si arriva alla demolizione degli stessi.
È dei giorni scorsi la notizia di una struttura alberghiera che presenta delle aree abusive: una veranda esterna che è stata adibita nella zona dell’albergo, dedicata al bar e ristorante. Stiamo parlando dell’hotel Ariston. Per la stessa il Tar ha comunicato all’Ente di procedere con l’abbattimento. L’ordinanza di demolizione per le opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, a firma del responsabile del Settore III del Comune, venne stilata il 29 giugno 2006, a seguito del sopralluogo dell’ufficio tecnico comunale dell’aprile 2006 e della verifica compiuta dal Corpo Forestale dello Stato il 2 maggio dello stesso anno. I legali della famiglia Barlotti, titolari della struttura, hanno proceduto all’impugnazione della stessa presentando ricorso al Tar, i cui giudici però riunitosi in camera di consiglio lo scorso 10 aprile lo hanno respinto.
Andrea Passaro
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