Imbarazzo nei dem De Magistris e Civati all’attacco

Il sindaco di Napoli: «La rottamazione di Renzi mai iniziata» Il fondatore di Possibile: «Enorme responsabilità morale»

SALERNO. Al di qua della “linea gotica” di Napoli, chi lo ha conosciuto è rimasto basito dalla notizia. «Mi auguro che si faccia al più presto chiarezza e che Stefano dimostri la sua estraneità ai fatti» è il commento della senatrice Angelica Saggese. Anche lei ex lettiana vicina al parlamentare Guglielmo Vaccaro ai tempi della battaglia per la segreteria regionale. La stessa area di riferimento di Graziano, che qui in Campania, è andata in frantumi. «Che il Partito democratico della Campania fosse diventato oggetto di un arrembaggio piratesco da parte di affaristi privi di scrupoli e collusi, è cosa che abbiamo denunciato da molto tempo» commenta la senatrice Rosaria Capacchione, la stessa che alla vigilia delle Regionali, con lo scrittore Roberto Saviano denunciò le infiltrazioni di impresentabili nelle liste che appoggiavano candidato governatore Vincenzo De Luca.

Non era solo una questione di nomi ma «la corsa di personaggi equivoci per salire sul carro del vincitore» dice oggi la Capacchione. Un arrembaggio, che come hanno raccontato le cronache di questi mesi, non ha reso immune nessun partito, compreso il Movimento 5 Stelle con la vicenda di Quarto. «In una terra in cui la presenza della camorra è ingombrante e incide nella vita di tutti i cittadini onesti – scrive il capogruppo grillino alla Regione, Valeria Ciarambino – non si può tentennare neanche un minimo: Graziano lasci la sua poltrona in consiglio regionale e chiarisca tutto di fronte ai giudici».

Anche il governatore De Luca esorta la magistratura: «Fiducia piena nell’iniziativa dei magistrati. Vadano avanti le indagini senza guardare in faccia a nessuno. Si concludano velocemente ricordando il principio che fino a sentenza definitiva chiunque è innocente». De Luca aggiunge poi che «gli atti compiuti da parte di Graziano (l’autosospensione) sono doverosi e apprezzabili».

«La rottamazione di Renzi non è mai iniziata, anzi». È l’affondo del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che aggiunge: «Trattandosi di un’inchiesta ancora in corso, non bisogna mai giudicare frettolosamente». Il sindaco uscente però non risparmia bordate: «Ancora una volta – spiega – un esponente apicale del Pd viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per legami con una delle più potenti organizzazioni mafiose in Italia. Noi da anni ci stiamo strenuamente battendo per sradicare i rapporti tra la camorra e la politica. Continuiamo nella nostra battaglia per dimostrare che in politica non sono tutti uguali. Ci sono anche persone che si schierano con onestà e coraggio per impedire che tra politica e crimine organizzato ci siano zone grige o di collusione».

A sinistra del Pd, Pippo Civati (Possibile) è critico: «In un momento tanto delicato per Napoli e la Campania, con una nuova guerra di camorra in atto, appare assai grave l’ennesima inchiesta che collega il mondo degli appalti, il clan dei casalesi ed esponenti di spicco della politica locale. La presunzione d’innocenza è doverosa, ma non si può non rilevare la gravità del coinvolgimento del presidente del Pd campano. In questi anni – aggiunge – la Campania troppe volte è stata teatro di inchieste che hanno gettato pesanti ombre sul mondo della politica. E se ci sono delle responsabilità morali, anche se non penali, sono purtroppo da imputare ad un partito di Governo, il Pd». ©RIPRODUZIONE RISERVATA