IL CASO

Illecito traffico di flussi finanziari, indagato Nino Marotta

Operazione della Guardia di Finanza di Roma, respinta la richiesta d'arresto dell'avvocato di Torchiara

SALERNO L'onorevole Nino Marotta (Ncd) è indagato nell'ambito dell'inchiesta della Procura delle Repubblica di Roma che indaga su un illecito traffico di flussi finanziari. Nei suoi confronti i pm Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava avevano sollecitato l'arresto in carcere ma il gip ha escluso alcuni fatti a lui contestati che hanno fatto cadere i presupposti per applicare la misura detentiva.L’operazione Labirinto è condotta della Guardia di Finanza di Roma. In particolare, Marotta, stando alla richiesta di arresto, rispondeva del reato di partecipazione all’associazione per delinquere (esclusa dal gip), di corruzione (che il giudice ha riqualificato come traffico di influenze illecite) e di un episodio di riciclaggio (derubricato in ricettazione). Il parlamentare era anche indagato per tre casi di finanziamento illecito ma il gip ne ha ritenuto sussistente uno soltanto. Dunque, la richiesta di provvedimento restrittivo è stata respinta perchè, secondo il gip, Marotta potrebbe ottenere al massimo una pena entro i tre anni. Dalle indagini è emerso che il parlamentare avrebbe svolto funzioni di raccordo tra l’attività di Raffaele Pizza, uomo d’affari, e alcuni soggetti pubblici. Il suo nome è stato fatto nel corso di alcune intercettazioni telefoniche che il giudice ha definito «casuali e imprevedibili». L'on. Marotta, avvocato, è originario di Torchiara (Salerno) ed ha 68 anni. Già deputato nella 14/a legislatura, alle ultime elezioni politiche è stato rieletto per Il popolo della libertà. Dal 25 giugno dello scorso anno è iscritto al gruppo parlamentare Area popolare (Ncd-Udc), dove è passato proveniente da Forza Italia. Attualmente alla Camera è componente della Commissione Giustizia, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e del Consiglio di Giurisdizione.

Un labirinto di tangenti, come una grande catacomba sotterranea nella Roma degli intrallazzi che unisce politici, funzionari e imprenditori per spartirsi gli appalti dei ministeri. Un flusso finanziario illecito di 12,8 milioni di euro. E' questo lo scenario criminale disegnato dalla nuova inchiesta della procura guidata da Giuseppe Pignatone e dal Nucleo centrale valutario della Guardia di Finanza. All’alba sono scattati 24 ordini di custodia cautelare -12 in carcere e 12 ai domiciliari - centinaia di perquisizioni delle Fiamme Gialle, con un'operazione estesa a diverse città italiane ma che ha il suo epicentro nella capitale. Cinque misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale) e sequestrato più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita, nell'ambito dell'operazione denominata "Labirinto". Complessivamente sono 50 tra arrestati e indagati.