Il villaggio galleggiante diventa un giallo 

Dietrofront del commissario Latella a causa di una “interdizione”. Ora si punta tutto sulle casette alla Mostra d’oltremare

NAPOLI. Universiadi, tutte le fiches sono puntate sul villaggio per gli atleti alla Mostra d’oltremare di Napoli: uno snodo decisivo per la conferma della manifestazione. E sulla vicenda si apre un giallo, dopo la rinuncia alla soluzione delle navi ormeggiate nel porto partenopeo, per ospitare gli atleti. La gara per il villaggio galleggiante è stata vinta dalla Msc crociere, ma il commissario di governo Luisa Latella motiva il dietrofront con un’interdizione dell’Anac alla compagnia. Una vicenda su cui il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, fornisce un quadro differente.
In ogni caso, appare chiaro che il villaggio sia la partita decisiva per celebrare le Universiadi 2019 in Campania. Fonti dell’organizzazione spiegano che, se non sarà possibile allestire le 2500 casette prefabbricate, la Fisu potrebbe davvero revocare l’assegnazione. Una decisione grave, dettata però dall’obbligo di alloggiare oltre 10mila persone. Tuttavia, sullo scenario della kermesse regna l’ottimismo della volontà. Ma ci sono da reperire ditte in grado di realizzare i moduli abitativi, ciascuno per tre persone. E non è un dato scontato. L’investitura della Mostra d’oltremare, non ancora ufficiale, è arrivata proprio nel polo fieristico, durante la presentazione dell’accordo di collaborazione tra commissariato e Coni Servizi, società partecipata del ministero dell’Economia.
«L'ipotesi di realizzare il villaggio nel porto - spiega il prefetto Latella - è diventata estremamente complessa, soprattutto alla luce di questa vicenda che abbiamo conosciuto ieri pomeriggio (due giorni fa, ndr)- C’è una delibera dell’Anac e c’è una decisione del Tar. L’ultima decisione sarà assunta dalla cabina di regia insediata a Palazzo Chigi».
Il commissario cita un atto dell’Autorità anticorruzione relativo alla Msc Crociere, vincitrice della prima gara per ospitare atleti e accompagnatori sulle navi. Ma Cantone precisa la posizione dell’Anac. «Tempo fa l’Autorità anticorruzione - dichiara il presidente - ha fatto una delibera evidenziando che c’era una ipotesi di violazione di legge, perché era stato assunto da parte del gruppo Msc, non dalla società Msc crociere, un ex dipendente pubblico, uno dei vertici dell’Autorità portuale di Genova (Luigi Merlo, ndr). La legge prevede che, in presenza di queste situazioni, ci sia un’interdizione di 3 anni a contrattare con la pubblica amministrazione. Ma noi abbiamo però precisato nella delibera che purtroppo la legge non prevede chi debba applicarla, per cui questa interdizione non è stata mai applicata. La legge si è scordata un particolare rilevantissimo - aggiunge Cantone-. Aspettiamo: se ci sarà una richiesta di parere la valuteremo, ma non abbiamo fatto alcuna segnalazione che riguarda questa vicenda specifica. La delibera, tuttavia, non ha niente a che vedere con le Universiadi».
La norma evocata stabilisce che chi negli ultimi tre anni di servizio esercita poteri autoritativi nel settore pubblico - Merlo era presidente dell’Autorità portuale di Genova - nei tre anni successivi alla fine del rapporto non può lavorare per aziende private. Contro la delibera dell’Anac, Msc ha presentato ricorso al Tar Lazio, che ha respinto la richiesta di sospensiva e fissato l’udienza per la discussione a novembre. E sulla gara per le navi, conclusa prima del suo insediamento, Latella precisa che «noi non abbiamo ancora firmato il contratto, siccome c’è una interdizione a contrarre si deduce facilmente».
In una nota, Msc replica al prefetto: «La delibera Anac non impone alcun divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione, così come confermato anche dallo stesso Tar». Intorno al caso imperversa la polemica delle opposizioni. Il capogruppo regionale di Fi, Armando Cesaro, parla di «dilettantiadi degli sprechi, non resterà nulla». Il capogruppo del M5s, Gennaro Saiello, ipotizza: «Con lo stop a Msc, c’è il rischio di un maxirisarcimento chiesto alla Regione».
Gianmaria Roberti
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