«Il vescovo ci incontri per chiarire ogni dubbio»

I membri delle paranze si sono riuniti ieri sera per discutere delle ultime decisioni Chiedono ancora delle garanzie precise sullo svolgimento delle celebrazioni

«Essere un portatore è un privilegio, non un diritto», questa è stata l’unica bacchettata che, ieri mattina, il vescovo Moretti ha virtualmente impartito ai membri delle paranze, per loro scelta assenti nel salone degli Stemmi della Curia, ma solo fisicamente. Perchè pochi minuti dopo la fine della conferenza, molti portatori già erano al corrente di cosa l’arcivescovo avesse comunicato ai giornalisti presenti. E di quali decisioni ormai prese senza il loro consenso avesse reso l’intera città partecipe.

«Abbiamo seguito bene la conferenza, ci sono due tre contraddizioni che abbiamo notato e stasera (ieri sera per chi legge, ndr) ne discuteremo insieme perchè vorremmo definitivamente mettere la parola fine a questa storia pensando solo a come rendere il 21 settembre una giornata di festa per tutti», questo il commento a caldo di ieri mattina. La sera è arrivata ma non tutti sono riusciti a raggiungere il luogo dell’incontro e così a commentare le ultime esternazioni del vescovo sono stati in pochi, ma comunque i più rappresentativi: «Continuiamo a richiedere al vescovo un incontro – spiega uno dei portatori – durante il quale possano essere chiariti tutti gli aspetti della processione che ancora non sono stati illustrati nello specifico e se prima dell’Alzata del panno non ci riceverà sarà un chiaro segnale del fatto che non vuole sottoscrivere con noi il percorso preciso che seguirà la processione». Gli aspetti che per i portatori vanno chiariti riguardano principalmente la preparazione delle statue, la loro uscita dalla cattedrale e le giravolte, particolari, questi, su cui però Moretti ieri mattina è stato abbastanza chiaro. Nel comunicato distribuito dopo la conferenza è infatti scritto: “I portatori spostano le statue dei santi nell’atrio del duomo”, tradizione elusa che l’anno scorso fece infuriare i portatori.

«Quest’anno possiamo assicurare che non creeremo disordini, seguiremo il percorso indicato dal vescovo anche se non possiamo certo dire di condividerlo», continua uno dei portatori che poi aggiune: «ma ognuno deve prendersi le responsabilità delle sue azioni, e se il vescovo non vorrà condividere la decisione con noi saremo obbligati a rispettarlo ma non è detto che lo facciano anche i tanti presenti alla processione. Per questo speriamo che ci sia da lui un segno di apertura che chiuda definitivamente le incomprensioni». (fi.lo.)

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