«Il vero museo dello sbarco è in profondità»

Il sub Luigi Chiaiese ha individuato un mezzo per il trasporto truppe, uno Sherman e uno Junkers 88

SALERNO. Il vero museo dello sbarco è nascosto nelle profondità delle acque salernitane. Lontano dagli occhi, dalla luminosità dei faretti e, sopratutto, dalla curiosità dei turisti ma non per questo dimenticati: sono i mezzi armati risalenti alla seconda guerra mondiale, testimoni del passaggio militare sulle coste della nostra provincia. Solo a Paestum sono due i relitti posizionati sul fondale ad una profondità per nulla proibitiva. Il primo è uno Sherman, il carro armato standard costruito dall’US Army a partire dal 1942. L’altro, invece, è un mezzo di sbarco per le truppe, posizionato sul fondo con tanto di portellone ancora aperto come se al suo interno stesse per prender vita un intero esercito. «Entrambi i relitti sono facilmente raggiungibili – spiega lo scopritore dei mezzi, Luigi Chiaiese – il carro armato si trova ad una profondità di soli 34 metri ed è completamente capovolto, mentre la piccola nave da sbarco non supera i 20 metri di profondità».

Sepolto in mare anche un aereo tedesco: è il caso dello Junkers 88, posizionato a poche centinai di metri dalla costa all’altezza dello stadio Arechi. «Si tratta di un bombardiere prodotto nella metà degli anni Trenta – chiarisce il sub – E venne impiegato anche come caccia notturno, ricognitore ed aerosilurante». Ma a riposare lontano dalla terra ferma in città è anche un’antica nave a vapore. «La classica ciminiera fa subito pensare che non fosse contemporanea agli altri mezzi – annuncia Chiaiese – probabilmente risale alla prima guerra mondiale». Ma se a godere di tali tesori possono essere solo i pesci perché non riportarli in superficie? Il sub salernitano non ha dubbi: «I costi sono elevati e l’operazione potrebbe anche non andare a buon fine – dice – sarebbe opportuno inventarsi un nuovo tipo di turismo. Un’attività subacquea che possa portare gli appassionati ad immergersi al fianco di tali relitti». Le profondità lo consentono, il mezzo più “difficile” da raggiungere si trova a soli 34 metri. Intanto a far parlare di se è ancora lo Sherman DD, il mezzo strappato via ai salernitani nel lontano 2002 e di cui esistono solo tre esemplari al mondo. L’Avvocatura dello Stato, attivata dalla Procura di Salerno, ha intentato una causa civile per la restituzione del carro armato, attualmente proprietà del museo storico di Piana delle Orme.

Rita Esposito

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