Il ventennio di Romano Bilancio tra luci e ombre

Il sindaco di Mercato San Severino continua a dividere la cittadinanza I fedelissimi ricordano i temi ambientali. Il Pd: «Un Ente sull’orlo del dissesto»

CAVA DE’ TIRRENI. L’impero Romano compie 20 anni. Nella primavera del 1995, Giovanni Romano fu eletto per la prima volta sindaco della città, battendo al ballottaggio l’avvocato Tonino Acconcia. Negli ultimi 20 anni, Romano ha guidato ininterrottamente il Palazzo di Città: è al quarto mandato da sindaco, a cui si aggiunge uno da vice.

«Credo - dice Eduardo Caliano, consigliere comunale di maggioranza - che sono stati 20 anni di sviluppo e crescita: oggi S. Severino è una città ambita». «Sono stati smantellati - dice Caliano - tutti i 500 contanier post-sisma dell’80 e realizzati altrettanti alloggi per quelle famiglie. Diverse le strutture sportive costruite, soprattutto campetti di calcio e di bocce. Nel 1999 fu creata la società “Ge.Se.Ma.”, che ha assunto 100 dipendenti. Completati e inaugurati il trincerone, l'uscita dell'autostrada a Curteri, il restauro del palazzo vanvitelliano. Nel 1999, il Comune acquistò il castello medievale, che nel 2004 diventò parco regionale. Nel 2001, avviata la raccolta differenziata dei rifiuti, che ha raggiunto il 65% e vari premi. Assunta una ventina di persone al Comune, attraverso i concorsi. Fitto il rapporto con le associazioni locali e con gli studiosi del territorio, coi quali sono stati pubblicati libri e organizzati convegni». Massima attenzione è stata rivolta alla comunicazione, attraverso una struttura comunale ad hoc, e allo sfruttamento dei finanziamenti regionali ed europei (si pensi ai 3 milioni di euro per il convento francescano, ai 652mila euro per lo stadio comunale, al finanziamento per il centro per disabili ai 45 milioni per la piattaforma logistica).

«Va ricordata - prosegue Caliano - la realizzazione della nuova scuola elementare a S. Vincenzo». In pochi hanno avuto il coraggio di contrastarlo politicamente. Tra questi, i consiglieri comunali Carmine Ansalone e Fabio Iannone del Pd.

«Si tratta di un ventennio fallimentare - dice Iannone -. La situazione finanziaria del Comune è preoccupante. Non ci si trovi la scusa dei tagli dello Stato centrale: proprio per questo, c’era bisogno di una maggiore oculatezza nelle spese. Chiediamo da anni che il consiglio comunale si tenga di pomeriggio per far partecipare i cittadini, invece lo si tiene di mattina». «Il commercio soffre - prosegue Iannone -, le strutture sportive sono abbandonate: la mancata realizzazione del palazzetto dello sport, ha influito sulla scomparsa della Rota Volley che era in A2. La Ge.Se.Ma. non sempre paga regolarmente i dipendenti. La zona industriale non è decollata ed è causa di vari contenziosi col Comune. La povertà e la disoccupazione in città sono aumentate, così come i disagi sociali. Il turismo è assente, eppure abbiamo monumenti invidiabili. I turisti sul territorio porterebbero economia e lavoro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA