Il Vaticano salva i 2 milioni sul conto di Scarano allo Ior

«Dal luglio del 2013 il conto Ior di Scarano è congelato» dichiarava due anni padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. Dai dati dell’inaugurazione dell’anno giudiziario...

«Dal luglio del 2013 il conto Ior di Scarano è congelato» dichiarava due anni padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. Dai dati dell’inaugurazione dell’anno giudiziario si scopre però che lo Stato di Città del Vaticano non ha accolto su quel conto la richiesta di esecuzione del sequestro preventivo emesso dal giudice delle indagini preliminari di Salerno. Cosa sarà dei 2 milioni e 232mila trovati che monsignor Nunzio Scarano ha accumulato sul quel conto resta quindi affare del Vaticano, e non è chiaro se il religioso (condannato a Roma per calunnia e sotto processo a Salerno per riciclaggio e usura) possa avere già adesso la disponibilità del denaro. Di sicuro sotto sequestro vi sono i soldi che aveva versato su conti di istituti di credito in Italia, oltre al lussoso appartamento affacciato sul Duomo. Secondo i calcoli del nucelo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, gli armatori D’Amico gli avrebbero elargito nel corso degli anni più di 6 milioni di euro. Ora il sostituto procuratore Elena Guarino che il sequestro dei beni si trasformi in confisca per ragioni di periclosità sociale e la questione pende davanti al Tribunale del Riesame.