Il tribunale frena il mega progetto per l’area Trentova

I giudici hanno dato ragione all’agricoltore che coltiva 55 dei 76 ettari acquisiti dal Comune da “Italia Turismo”

AGROPOLI. «Il Tribunale di Vallo della Lucania ha stabilito che potrò continuare a coltivare l’area di Trentova che il Comune di Agropoli ha espropriato a Italia Turismo». È soddisfatto Giuseppe Polito, coltivatore diretto, che da circa un ventennio, per la precisione dal ’97, coltiva i terreni nella zona naturalistica. «La sentenza è del 6 maggio – spiega l’agricoltore, difeso dall’avvocato Giovanni Clemente – il giorno dopo l’esproprio fatto dal Comune. Il giudice ha stabilito che posso continuare a coltivare i 55 ettari di terreno seminato, sui 76 acquisti dall’Ente, che ho in fitto da ormai quasi vent’anni, fino al 2024. Quindi – precisa – il Comune potrà utilizzare nell’immediato i 21 ettari di differenza; per quelli che ho io in fitto potrebbero procedere, se lo riterranno, con l’esproprio, ma in quel caso dovranno liquidarmi un’indennità che potrebbe essere pari alla quota pagata a Italia Turismo per acquisire il bene al patrimonio pubblico. Mi dicevano che ero un abusivo e invece la magistratura mi ha dato ragione».

Quella pronunciata dal tribunale vallese è una sentenza di primo grado, che potrà essere appellata dal Comune, qualora quest’ultimo volesse entrare in possesso del bene.

«Le cose non stanno come sostiene Polito – replica il vicesindaco Adamo Coppola – il Tribunale ha stabilito che qualora volessimo avere l’immediato possesso del bene, quindi di tutti i 76 ettari acquisiti da Italia Turismo, dovremmo liquidare all’affittuario 400mila euro; in caso contrario lui potrebbe continuare a coltivare l’area fino a scadenza del contratto, riconoscendo all’Ente una quota annua di fitto». «Il ricorso al Tribunale – spiega – è stato utile in quanto noi volevamo comprendere se fosse valido o meno il fitto a cui faceva riferimento il coltivatore; e sembra che, in ambito agricolo, seppure non sia scritto, il contratto di fitto ha validità».

Il Comune, difeso dall’avvocato Francesco Botti, attende il deposito delle motivazioni della sentenza per comprendere come procedere. Ma il vicesindaco vuol vedere il bicchiere mezzo pieno: «Può non essere una cosa negativa il fitto di parte dell’area da parte del coltivatore perché questo assicura che il bene venga coltivato e quindi tenuto in un buono stato di manutenzione, in caso contrario dovremmo provvedere noi, sostenendo dei costi». «In ogni caso – precisa – il Comune è il titolare dell’area di Trentova e quindi la situazione attuale non intralcia la realizzazione del nostro progetto di valorizzazione».

La vicenda Trentova è approdata in Tribunale dopo che il tentativo di conciliazione del dicembre 2013 tra Polito, comune e Italia Turismo era fallito. Il coltivatore in un primo momento aveva anche diffidato la società che nel 2012 aveva affidato in comodato d’uso i terreni poi acquisiti dal Comune nel maggio scorso per 800mila euro, sostenendo di essere titolare del diritto di prelazione.

Prima dell’esproprio il consiglio comunale provvide anche ad approvare la variante urbanistica con la quale si è stabilito che l’area da edificabile, quasi totalmente, secondo il Piano di fabbricazione vigente del 1972, è diventata area verde.

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