«Il tribunale è soltanto l’ultima spiaggia»

Le associazioni: «La prima istanza va presentata direttamente in banca tramite un avvocato»

«La pubblicazione della sentenza, seppur con grave ritardo di due anni, offre il diritto di risarcimento alle famiglie italiani che tra il 2005 e il 2008, gli anni incriminati della manipolazione del tasso di interesse Euribor, avevano contratto mutui a tasso variabile per circa 230 miliardi di euro, pagandone 30 miliardi solo di interessi legati al tasso incriminato». Così Federconsumatori, in una nota ufficiale, commenta la sentenza della Commissione europea sulla manipolazione dell’Euribor, il valore di riferimento per i tassi di interesse sui mutui delle case. «Ancora una volta Federconsumatori e Adusbef faranno valere i diritti calpestati dei consumatori frodati da un cartello bancario protetto da contigui e pasciuti vigilanti, sulla pelle delle famiglie»: ci va giù pesante l’associazione.

Avviare la pratica per il rimborso non significa necessariamente dover avventurarsi in un lungo percorso processuale, poiché «il tribunale è soltato l’ultima spiaggia; la prima istanza si presenta direttamente alla banca tramite avvocato», spiegano alla Federconsumatori di Salerno. Occorre ovviamente presentare il contratto di mutuo e i contabili di pagamento rate datate tra il 2005 e il 2008. Ci si può rivolgere o al proprio avvocato di fiducia o alle stesse associazioni Adusbef e Federconsumatori.

Secondo le due associazioni di tutela dei consumatori, il danno procurato ad oltre due milioni e mezzo di famiglie italiane è di 1200 euro pro-capite. Erano state proprio le due associazioni ad inviare una prima denuncia nel luglio 2012 a dieci procure italiane, accolta poi dal pubblico ministero Michele Ruggiero della Procura di Trani, dalla quale furono spiccate le prime perquisizioni negli uffici della banca britannica, Barclays, di Milano. (m.g.)

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