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Il “tesoro” della banda rom Spunta video in tribunale

AGROPOLI. Si è tenuta ieri al tribunale di Salerno, l’udienza per gli indagati nel procedimento giudiziario avviato con il sequestro del “tesoro” del clan Marotta nell’ambito dell’operazione “Golden...

AGROPOLI. Si è tenuta ieri al tribunale di Salerno, l’udienza per gli indagati nel procedimento giudiziario avviato con il sequestro del “tesoro” del clan Marotta nell’ambito dell’operazione “Golden Hand”, effettuata nel novembre del 2012 dalle fiamme gialle. L’udienza è stata rinviata al 12 luglio. Il pm Antonio Centore ieri ha depositato le repliche alle memorie difensive, comprese dei filmati di una delle ville sequestrate ad Agropoli, per dimostrare che la lussuosità dell’immobile è in contrapposizione con i redditi dichiarati. L’accusa sostiene che i beni comprati con proventi illeciti sono stati in modo fittizio intestati a terzi (teste di legno) abilmente utilizzate allo scopo. I beni, oggetto della misura preventiva patrimoniale, sono stati precauzionalmente sequestrati ai fini della confisca in base al codice antimafia. Tra gli avvocati presenti in aula, il legale Benedetta Sirignano che difende C. B. terzo interessato in causa. Il sodalizio criminale vedeva all’apice Vito Marotta e sua moglie Angelina Bevilacqua. 31 le persone indagate.

La difesa punta a dimostrare che alcuni, tra gli intestatari dei beni, imparentati con il clan, hanno acquistato con propri guadagni gli stessi. L’intervento eseguito dal Gico del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Salerno, portò lo scorso anno al sequestro di un ingente patrimonio costituito da ville, appartamenti, terreni ed auto di grossa cilindrata per un valore di 15 milioni di euro.

I finanzieri intrapresero mirate indagini volte ad acquisire notizie utili sul conto dell’organizzazione criminale operante anche in altre zone del Sud, Centro e Nord Italia, strutturata su base familiare e dedita a numerose attività illecite con conseguente accumulo di ingenti patrimoni ed acquisizione sul territorio di una forza economica, che ha consentito ai componenti del sodalizio di assumere il controllo di attività economiche nel settore del commercio di autoveicoli, della gestione di bar e centri commerciali. Un nucleo familiare originariamente composto dal capostipite Marotta e sua moglie poi allargatosi ai figli, generi, nuore, nipoti per un totale di 31 persone che, nel tempo, ha accumulato ingiustificatamente ingenti ricchezze. Le fiamme gialle sequestrarono 19 immobili (tra appartamenti e ville) e 17 terreni situati nel territorio provinciale nei comuni di Agropoli, Padula e Laureana; 30 autovetture di grossa cilindrata, tra le quali Jaguar, Porsche, Mercedes, Audi, Bmw tra Agropoli e Eboli, 3 club privati, 7.000 euro, 7 orologi di valore, monili in oro, assegni e cambiali.

(a. s.)

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