Il terrore arriva in piscina «Aiuto, stanno sparando»

Gara interrotta, decine di persone nel panico, poi l’annuncio: «uscite con calma» Ricciardi: «Sembrava un’esplosione di mortaretti, ma dopo la seconda scarica...»

GIFFONI VALLE PIANA. Quando nella piscina, ieri mattina, si è diffusa la notizia che un folle, all’esterno della tendostruttura, sparava all’impazzata, è stato il panico. Erano le 9,45. La gara regionale del “Gran Prix di Nuoto”, organizzata dal Centro Sportivo Italiano, era appena iniziata. Solo venti atleti avevano gareggiato. Tra questi il figlio di Salvatore Varavallo e Giustina Copertino, le vittime di questo dramma familiare della gelosia. La gara è stata sospesa. I presenti sono andati via di corsa con la paura addosso di essere scampati a una possibile strage. Dall’interno, in un primo momento, non si è ben compresa la ragione di quegli spari. «È stato così strano all’inizio – dice Pino Ricciardi, referente regionale per il settore nuoto del Csi – Abbiamo udito dei colpi, mentre era in corso la gara. Sulle prime non abbiamo pensato minimamente a una pistola. Abbiamo pensato a dei mortaretti. Poi c’è stata una seconda scarica, dopo un paio di minuti».

Solo allora si è capito che qualcosa di grave stava accadendo nello spazio antistante la piscina. «Dei genitori che si trovavano all’esterno, chi per fumare una sigaretta chi in attesa della discesa in vasca del figlio – spiega Ricciardi – sono rientrati di fretta per rifugiarsi. Hanno gridato: lì fuori c’è uno che spara alla ceca!». La notizia ha scosso le persone presenti. C’è stato un intermezzo di dieci minuti di totale incertezza. Nella piscina si vedevano facce stranite e disorientate ma, soprattutto, spaventate. La situazione è stata presa in mano da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, fuori servizio, che avevano accompagnato alcuni atleti. «Scampato il pericolo - racconta Ricciardi – uno di loro ha preso il microfono e invitato ad uscire dalla piscina con calma».

Resta l’amarezza per il grave episodio delittuoso e per il dramma che ha investito il figlio di 9 anni della coppia. «Aveva appena gareggiato, ottenendo un buon risultato – dice Ricciardi – Era arrivato in piscina con la mamma ed è uscito che non aveva più entrambi i genitori...».

Alla piscina del Fiore Club ieri si erano radunate dodici società provenienti da tutta la Campania. C’erano gruppi di Baia Latina, Ariano Irpino e Sapri per la gara individuale di nuoto categoria allievi. C’era anche la società “Water Planet” di Casal di Principe, in provinciali Caserta, quella per la quale è tesserato il figlio dei coniugi deceduti. «Per quanto possibile il nostro ente sportivo sarà vicino al piccolo atleta, sopraffatto da questa enorme dramma familiare – dice Mimmo Credentino, presidente provinciale Csi – La nostra organizzazione sportiva svolge una mission sociale. Operiamo in un ambiente sano e pulito. Episodi come questi non dovrebbero mai accadere». Anche un gruppo di tennisti, che giocava nel campo di fianco alla piscina, è stato richiamato dagli spari. Racconta un medico: «È entrato nel campo uno sconvolto che ha detto: fuori c’è uno steso a terra con tanto sangue intorno. Cosi abbiamo saputo dell’omicidio-suicidio che appena consumato».(m.l.)

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