Il tempio tra i rifiuti, scatta la denuncia

L’ira della direttrice del Museo di Paestum: «Incivili, non meritano questo inestimabile patrimonio». Fondi per gli scavi ko

CAPACCIO. «Procederò con una denuncia e chiederò al sindaco Voza di avviare gli accertamenti per risalire ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti. Non ne possiamo più: la verità è che questi incivili non meritano il patrimonio inestimabile che hanno». È amareggiata la direttrice del museo Marina Cipriani per lo sversamento di rifiuti nella parte retrostante l’ex stabilimento della Cirio nell’area archeologica di Paestum.

La fabbrica per la lavorazione del pomodoro, risalente all’inizio del Novecento, fu acquistata nel 2005 dalla Soprintendenza per circa 3 milioni di euro. Lo stabile, oggi, versa in uno stato di forte degrado con i soffitti in parte crollati e gli scavi archeologici all’interno fermi per la mancanza di risorse. L’opificio è situato a ridosso del lato meridionale esterno delle mura di cinta dell’antica città di Poseidonia, e fu costruito sui resti di un antico santuario greco di Afrodite, in parte celato sotto l’ex fabbrica.

«Nel 2007 abbiamo presentato un progetto – spiega la Cipriani – per ottenere un finanziamento che, però, ci è stato negato. Con le poche risorse che avevamo a disposizione abbiamo provveduto alla messa in sicurezza di una parte dello stabile ma, nel frattempo, il bene si è degradato ed ora è necessaria una cifra considerevole per sistemarlo e ristrutturarlo».

La Soprintendenza, in questi anni, ha dovuto combattere anche con chi puntualmente forzava le porte di accesso per entrare all’interno, dove sono custoditi dei reperti archeologici rinvenuti sul posto durante gli scavi. Da tempo infatti, il santuario è a rischio saccheggio. «Non so quante volte ho provveduto – afferma Cipriani – a far saldare gli ingressi per evitare che si potesse accedere. Non so cosa altro potrei fare: di fronte a tutta questa inciviltà siamo impotenti. Non possiamo tenere il nostro personale, che già è ridotto dappertutto. La parte del santuario, retrostante lo stabilimento qualche tempo fa era stato sottoposto anche a restauro. Ora di concerto con il Comune provvederemo con un’azione di bonifica».

L’acquisto dei ruderi dell’ ex Cirio fu effettuato nell’ambito nelle risorse stanziate per il “Progetto grande attrattore Paestum-Velia” finalizzate alla riqualificazione del parco archeologico.

L’ipotesi progettuale prevedeva il recupero dell’immobile per destinarlo a sede museale di esposizione delle necropoli e dei materiali del territorio di Paestum, e a sede di servizi connessi con il parco archeologico, in aderenza a quanto previsto dallo studio di fattibilità sulla città antica. La Soprintendenza presentò alla Regione nel 2007 un progetto per 5 milioni di euro che, come affermato dalla stessa Cipriani, fu bocciato.

A dieci anni dall’acquisto la struttura sta diventando sempre di più un rudere e all’esterno l’erba continua a crescere raggiungendo le pareti dello stabile mentre i soliti balordi utilizzano l’area a mo’ di discarica, sversando ogni sorta di materiale.

L’auspicio è che l’area venga bonificata così potranno emergere anche i resti del santuario di Afrodite che nella parte esterna era stato comunque sottoposto a restauro.

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