AGROPOLI

Il Tar dice “no” all’esproprio Stop al parcheggio

AGROPOLI. Il Comune di Agropoli è costretto dai giudici del Tar di Salerno a fare un passo indietro sulla creazione di un parcheggio tra via Bovio e via Pio X. Negli anni scorsi, era infatti partita...

AGROPOLI. Il Comune di Agropoli è costretto dai giudici del Tar di Salerno a fare un passo indietro sulla creazione di un parcheggio tra via Bovio e via Pio X. Negli anni scorsi, era infatti partita una procedura espropriativa del suolo ai fini di pubblica utilità, da parte dell’Ente, poi impugnata dai proprietari. Ora, a seguito della decisione del Tar, l’amministrazione comunale ha dovuto votare il disimpegno della somma di 80mila euro che era stata stanziata per la realizzazione del progetto.

«La strategia difensiva dei proprietari del terreno – ha spiegato il sindaco Franco Alfieri – li ha portati ad affermare che il parcheggio vogliono realizzarlo loro, a propria cura e spese. Qualora ciò non avvenisse, ci toccherà ripetere tutto l’iter di esproprio, sebbene con i parcheggi sotterranei che dovranno sorgere sotto l’ex stadio “Landolfi” e sotto piazza della Repubblica per 4 piani complessivi (2 per ogni zona) potrebbero non essere più necessari quei 20 posti tra via Bovio e Via Pio X».

L’idea di realizzare, nell’area prossima a piazza Vittorio Veneto, un parcheggio sotterraneo per una ventina di posti auto e, nella parte superiore, un’area verde attrezzata, nasce più di dieci anni fa, con la giunta Di Marco, ripresa poi senza successo dall’ex sindaco Antonio Domini. La giunta Alfieri, nel 2011, aveva approvato il progetto esecutivo dell’intervento per 80mila euro, di cui 25mila quale quota da destinare per l’indennità di esproprio. Da qui l’opposizione dei proprietari che hanno bloccato l’opera. I 616 metri quadrati di terreno su cui sarebbe dovuto sorgere il parcheggio, in pieno centro, da anni versano in condizioni di degrado e abbandono. Il progetto comunale avrebbe messo fine alla situazione d’incuria, consentendo la riqualificazione dell’area e un intervendo di pubblica utilità.

Andrea Passaro

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