mancata realizzazione dell’impianto a biomassa
Il Tar dà alla Biocogein solo 180mila euro
CAPACCIO PAESTUM. Centottantamila euro: questa la somma che il Tar ha deciso di riconoscere alla società Biocogein, quale danno per la mancata realizzazione dell’impianto a biomassa nel comune di...
CAPACCIO PAESTUM. Centottantamila euro: questa la somma che il Tar ha deciso di riconoscere alla società Biocogein, quale danno per la mancata realizzazione dell’impianto a biomassa nel comune di Capaccio Paestum in località Sabatella. La corposa sentenza di oltre settanta pagine, è stata emessa ieri in tarda mattinata dal Tribunale amministrativo, che ha riconosciuto il “danno emergente” per i ritardi conseguenti all'azione amministrativa, nel corso degli anni, per evitare la costruzione dell’impianto.
La somma totale di 180.000 dovrà essere pagata, in parti uguali, dal Comune di Capaccio Paestum, dalla Regione Campania e dalla presidenza del Consiglio dei ministri. In ogni caso, la sentenza è appellabile sia dalla Biocogein, che dai vari enti coinvolti. La società partenopea aveva chiesto ben otto milioni di danni per la perdita dei finanziamenti e la mancata realizzazione dell'impianto a biomassa.
Il Comune è stato assistito, per parte dei conteziosi davanti al Tar, dall’avvocato Gaetano Paolino. Il Tar di Napoli, nell’emissione della sentenza, ha richiamato incidentalmente quella del Tar di Salerno, che annullava l’ordinanza, con la quale il Comune contestava l’esistenza di una la lottizzazione abusiva sui terreni destinati all’impianto. Il Comune ha fatto appello per ottenere la sospensione della sentenza, che annullava il provvedimento che contestava l’esistenza di una lottizzazione abusiva. La Biocogein aveva presentato ricorso al Tar per i provvedimenti adottati da Comune e Regione, che hanno causato la decadenza dalla graduatoria dei fondi ministeriali. Con protocollo del 21 marzo 2016 il ministero dello Sviluppo Economico per gli incentivi alle imprese, comunicò alla Biocogein Srl l’avvenuta decadenza dalla graduatoria riguardante le agevolazioni previste dal bando biomasse.
La somma totale di 180.000 dovrà essere pagata, in parti uguali, dal Comune di Capaccio Paestum, dalla Regione Campania e dalla presidenza del Consiglio dei ministri. In ogni caso, la sentenza è appellabile sia dalla Biocogein, che dai vari enti coinvolti. La società partenopea aveva chiesto ben otto milioni di danni per la perdita dei finanziamenti e la mancata realizzazione dell'impianto a biomassa.
Il Comune è stato assistito, per parte dei conteziosi davanti al Tar, dall’avvocato Gaetano Paolino. Il Tar di Napoli, nell’emissione della sentenza, ha richiamato incidentalmente quella del Tar di Salerno, che annullava l’ordinanza, con la quale il Comune contestava l’esistenza di una la lottizzazione abusiva sui terreni destinati all’impianto. Il Comune ha fatto appello per ottenere la sospensione della sentenza, che annullava il provvedimento che contestava l’esistenza di una lottizzazione abusiva. La Biocogein aveva presentato ricorso al Tar per i provvedimenti adottati da Comune e Regione, che hanno causato la decadenza dalla graduatoria dei fondi ministeriali. Con protocollo del 21 marzo 2016 il ministero dello Sviluppo Economico per gli incentivi alle imprese, comunicò alla Biocogein Srl l’avvenuta decadenza dalla graduatoria riguardante le agevolazioni previste dal bando biomasse.