Salerno

Il Tar concede il via libera al lido Marina d’Arechi 

La seconda sezione ha accolto il ricorso presentato dalla società che lo gestisce. Sospeso il provvedimento emesso dallo Sportello Unico di Palazzo di Città

SALERNO. Il Marina d’Arechi beach è salvo. Almeno per il momento. La seconda sezione del Tar ha infatti accolto il ricorso presentato dalla società, sospendendo l’esecutività del provvedimento impugnato, con il quale il direttore dello Sportello Unico del Comune ha disposto, il 30 giugno, «il diniego e formale divieto di prosecuzione dell’attività di stabilimento balneare e della connessa attività di somministrazione di alimenti e bevande».
Il contenzioso. Nella zona del Marina di Arechi si è creata, naturalmente una porzione di spiaggia, che la società Marina d’Arechi spa, titolare dell’omonimo porto, aveva interesse ad adibire a stabilimento balneare. Motivo per cui ha chiesto ed ottenuto una concessione demaniale marittima che la autorizzava a montare attrezzature di facile rimozione e amovibili, come container mobili, pedane e spogliatoi in legno. In un secondo momento la Marina d’Arechi spa ha affidato la gestione del lido alla Marina d’Arechi srl che il 31 maggio è stata autorizzata anche dal Comune. Il passaggio successivo è stato acquisire tutti i titoli abilitativi necessari. Ma quando ormai l’attività era regolarmente in corso, è arrivato il provvedimento impugnato attraverso l’avvocato Marcello Fortunato.
Il ricorso. Il Comune ha disposto il divieto di prosecuzione dell’attività perché sarebbe pendente un precedente procedimento finalizzato al rilascio di un provvedimento unico, alla società Marina d’Arechi Spa, per l’installazione di strutture e attrezzature per l’insediamento di uno stabilimento balneare. «Gli atti impugnati sono manifestamente illegittimi e vanno impugnati», si legge nel ricorso. Per più di un motivo, a partire dal fatto che «la pubblica amministrazione non può disporre l’immediata cessazione dell’attività, ma deve assegnare un termine, non inferiore a trenta giorni, entro il quale il privato può conformare la propria attività». Secondo quanto precisa l’avvocato Fortunato nel documento, «il danno è gravissimo. Siamo a luglio. L’attività è regolarmente in esercizio». Inoltre è stato sottolineato che la società ha assunto dieci dipendenti, che avrebbero corso il rischio di perdere il posto di lavoro; ha stipulato contratti con i clienti, in virtù dei quali sono stati rilasciati tesserini validi per l’intera stagione estiva ed ha sottoscritto un’apposita convenzione con la parrocchia Maria SS. del Carmine e San Giovanni Bosco in virtù della quale ha assicurato l’accesso allo stabilimento balneare a ragazzi e famiglie provenienti dalla confinante colonia San Giuseppe. Di qui la richiesta di misure cautelari provvisorie che sono state accolte dalla seconda sezione del Tar.
Il Tar. I giudici della seconda sezione hanno riconosciuto «l’oggettivo pregiudizio cui sarebbe esposta la società ricorrente nelle more della trattazione collegiale dell’incidente cautelare, consistente nella prospettata interruzione dell’attività di esercizio», accogliendo dunque l’istanza cautelare monocratica e sospendendo l’esecutività del provvedimento impugnato. La trattazione dell’istanza cautelare in sede collegiale è stata fissata al 19 luglio.
I controlli. Intanto ieri mattina i tecnici del Comune con i vigili del nucleo di polizia annonaria hanno effettuato un sopralluogo presso il lido, non riscontrando, stando a quanto si è appreso, nessuna anomalia.
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