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Il Tar boccia il ricorso per le vasche

Il Tar mette la parola fine, almeno per ora, alle proteste contro la realizzazione di vasche di laminazione nell’ambito del Grande progetto Sarno. L’iniziativa, voluta dalla Regione e finanziata con...

Il Tar mette la parola fine, almeno per ora, alle proteste contro la realizzazione di vasche di laminazione nell’ambito del Grande progetto Sarno. L’iniziativa, voluta dalla Regione e finanziata con fondi europei, dovrebbe servire a mitigare il rischio alluvioni e mettere in sicurezza il territorio attraversato dal Sarno e dai suoi affluenti. In particolare, dovrebbe evitare gli allagamenti ad ogni piena del fiume, purtroppo frequenti nell’area compresa tra Solofra e Castellammare di Stabia.

Tanti cittadini e numerosi ambientalisti avevano storto il naso, opponendosi in particolare alla realizzazione di vasche di laminazione, indispensabili per contenere i flussi straordinari di acqua. Il Comitato No Vasche aveva così scelto la strada giudiziaria per tentare di bloccare il progetto. Avevano sottoscritto il ricorso anche i comuni di Nocera Inferiore, Poggiomarino, Montoro, Striano, Sarno e Nocera Superiore. Uno sforzo risultato inutile, in quanto il Tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di revisione. «Per il Tar – ha commentato Emiddio Ventre, presidente del Comitato – le vasche serviranno per piene centennali, ma noi sappiamo che non sarà così. Ad ogni piena ci sono allagamenti. Il Tar inoltre riconosce la tesi dell’assessore Cosenza, ovvero che l’acqua si ferma ad un metro, ma chiunque ha annaffiato delle piante sa che l’acqua permea in profondità nel vaso e non si ferma in superficie».

Una sconfitta per i ricorrenti, anche se Emiddio Ventre trova pure un risvolto positivo: «La sentenza ci legittima come comitato che si batte contro il progetto. Di questo ce ne dà merito».

Ora si sta valutando la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato. Ma il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, è cauto: «Parlerò con l’avvocato dell’ente per capire se ci sono i presupposti per ricorrere al Consiglio di Stato», ha detto il primo cittadino.(s. d’ a.)

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